Alberto Zangrillo non ha cambiato idea. Ribadisce la convinzione che si stia assistendo ormai a «un'altra malattia» rispetto a quella che ha colpito l'Italia...
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Ma «solo il 10 per cento delle persone che hanno contratto il virus sono costrette ad andare in ospedale con una polmonite» e tutte le altre, che si curano a casa, «hanno lo stesso virus» e allo stato dei fatti i risultati delle ricerche «non ci dicono che il virus sia cambiato in maniera significativa». «Non ho mai detto che il virus sia cambiato» ha replicato Zangrillo, ma «posso assicurare che stiamo assistendo ad una malattia assolutamente differente», ed è possibile che «le evidenze cliniche parallelamente alle evidenze scientifiche ci permetteranno di mettere, temporaneamente, la parola fine». «Possiamo essere d'accordo che quello che stiamo vedendo e diverso da quello che vedevamo un mese fa», la controreplica di Galli, ma questo è una «logica conseguenza del fine della prima ondata dell'epidemia». (ANSA). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino