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Il grosso delle Regioni italiane sembrano andare verso la zona arancione e questo è un primo passo imprescindibile verso possibili aperture delle attività economiche chiuse. La settimana decisiva sarà la prossima: se dovessero maturare dati sulla pandemia migliori di quelli attuali, che comunque da qualche giorno già vedono i contagi in discreto calo, forse qualcosa potrà essere riaperto già intorno al 20 aprile.
Il tema va trattato senza farsi troppe illusioni. Forse è opportuno sottolineare che in Gran Bretagna il giorno 12 aprile riapriranno i pub, con servizio solo all'aperto. Ma nel Regno Unito il 50% della popolazione ha avuto almeno la prima dose di vaccino e la media della mortalità giornaliera da Covid-19 è ridotta a "quota 50" contro i 1.800 decessi al giorno del picco massimo di gennaio.
Purtroppo l'Italia assieme agli altri Paesi dell'Unione Europea è ben lontana da questa situazione sia sulla vaccinazione che sui decessi. Inoltre la riapertura delle scuole anche in zona rossa inevitabilmente comporterà un aumento, si spera lieve, della circolazione del virus.
E tuttavia è anche vero che da molte Regioni arrivano segnali positivi sia sul calo del numero dei contagi che su quello dell'occupazione delle terapie intensive.
Da più parti si ventila l'ipotesi di consentire la riapertura dei bar e dei ristoranti a pranzo a partire da una data intorno al 20 di aprile. Al momento si tratta di voci o di speranze. C'è qualcuno che si spinge ad ipotizzare una sorta di apertura ridotta 8/16 in modo da evitare che riparta il fenomeno degli affollati aperitivi in piazza che costituiscono purtroppo uno dei canali più capillari di diffusione del Sars Cov-2.
Per il momento sia nelle Regioni in fascia rossa che in quelle arancione (il giallo per ora è abolito) bar e ristoranti restano chiusi con i primi che possono fare asporto solo fino alle 18 e i secondi fino alle 22.
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Il Mattino