Rieti, cittadinanza onoraria per Raoul Bova

Raoul Bova
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RIETI - Galeotto fu il «Terminillo Film Festival» e chi lo inventò: con la piccola carovana di attori e registi paparazzati per giorni al Terminillo arriva la svolta pop del sindaco Sel-lino, che in chiusura ha proposto la cittadinanza onoraria all’attore Raul Bova. Sorridente e rilassato come raramente gli capita a valle, Simone Petrangeli tra le nevi del Terminillo sembra essersi scongelato mentre chiacchiera con Bova e la Rocio, loro sì infreddoliti ma sempre belli.


FAN DEL SALTO-CICOLANO
Bova, dalle parti nostre è davvero di casa, testimonial naturale del selvaggio Salto-Cicolano e buon conoscitore della gente reatina, alla quale manda sommessamente a dire di guardarsi intorno per accorgersi di quanto siano belli e unici i posti in cui vivono. Le fans adoranti che lo hanno aspettato e marcato stretto pure all’Hotel Togo sembrano in verità più attratte da lui che dalla bellezza del paesaggio, e fin qui niente di nuovo. Ma è la svolta pop di Petrangeli che colpisce: lui che da consigliere comunale di Rifondazione nel 2010 si schierò contro la concessione della cittadinanza onoraria a Gianni Letta per i meriti del «Reate Festival», ora lancia la proposta di concederla a Raul Bova.

IL PRECEDENTE
Aspettando di capire il «perché sì» a Bova (sarà comunque il consiglio comunale a decidere) giova rileggersi il «perché no» a Letta: «La cosa anomala - disse Petrangeli a Il Messaggero il 6 gennaio 2010 - è che il Comune vorrebbe dare questo riconoscimento a un esponente politico, pur di primissimo piano. Ma è proprio quello che si dovrebbe evitare per non suscitare contestazioni. La cittadinanza onoraria dovrebbe essere un provvedimento simbolico condiviso e non motivo di divisione». E alzi la mano chi non «condivide» Raoul Bova. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino