Se gli alberi di Napoli potessero insultarci

Gli arbusti chiedono meno manutenzione d'un condizionatore

Gli alberi tagliati nei pressi del Virgiliano
C'è una foto che ogni estate ha il suo momento social. Tratta da uno studio scientifico, mostra le temperature di strade, case e auto al sole, con e senza la presenza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

C'è una foto che ogni estate ha il suo momento social. Tratta da uno studio scientifico, mostra le temperature di strade, case e auto al sole, con e senza la presenza di alberi. Risultato scontato: dove c'è del verde si sta più freschi. Ma in una città che già ai primi caldi perde i suoi ripari, spiegatemi come mai gli alberi sono diventati un problema.

Parlate con le persone e vi diranno di insetti, di pigne, foglie e rami caduti, gente che porta i cani a fare i bisogni. Attenzione signora perché questo va potato e il Comune chissà quando lo fa, se lo fa e come. Attenzione signora che qua ogni volta che c'è l'allerta meteo tremiamo. Viviamo la città in cui è più facile pagare e infilarsi in un dehors di plastica e ferro tra auto e motorini che star seduti sotto i rami di una specie vegetale ben tenuta.

Perché abbiamo pini, aceri, lecci, platani che sono belli, utili, chiedono meno manutenzione d'un condizionatore, ma subiscono continue mortificazioni da scarsa e dubbia cura. Penso alla Phytolacca del Vomero imbardata come una mummia, all'Aracuraria del rione Sanità, denudata da una potatura selvaggia. Un fenomeno naturale affascinante, detto "timidezza delle chiome", vuole che gli alberi, nello sviluppare la loro volta di rami e foglie, pur avvicinandosi non si tocchino mai; io sono convinta che, se potessero, gli esemplari napoletani supererebbero questa poetica discrezione e ce ne direbbero tante. Forse così impareremmo a trattarli meglio.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino