Campi Flegrei, la tavolozza dei colori a vanvera

Le pagelle della settimana di Vittorio Del Tufo

Campi Flegrei

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4

Arancione, anzi giallo, anzi boh

Il cruciverba delle «parole a cuor leggero». I colori dell’allerta che, come in una tavolozza impazzita, cambiano dalla sera alla mattina lasciando confusi, stralunati e disorientati i cittadini dei Campi Flegrei. Scatta l’arancione. Anzi no, resta il giallo. Il bradisismo accelera. Anzi no, rallenta. Confusione alle stelle, ai piani alti del ministero della Protezione civile. Ci sono i report delle strutture scientifiche, ma evidentemente il mondo politico, che ha la responsabilità delle decisioni, non riesce ad interpretarli. Giornate deliranti: cinquanta sfumature di arancione, di rosso, di giallo e di caos. Difficile tenere la barra dritta di fronte a questo girotondo. Si dia ascolto alle preoccupazioni dei sindaci, che devono governare i territori lasciati allo sbando. Ma soprattutto si dia ascolto alla comunità scientifica, che aggiorna le sue analisi in tempo reale. Senza più sparare colori a vanvera, fateci la cortesia.

 

7

Via i fantasmi, spazio alla cultura

Sarà la fabbrica della cultura più grande d’Europa. Un grande polo attrattivo dove fino a ieri regnavano degrado e abbandono. L’Albergo dei Poveri, simbolo della città incompiuta e, troppo spesso, svilita, rinasce grazie ai soldi del Pnrr e al patto sindaco-ministero: vi sorgeranno Mann 2, biblioteca nazionale, sale multimediali e foresterie. Sarà un luogo fortemente identitario, ma soprattutto un luogo da frequentare. Per troppo tempo, a Palazzo Fuga, hanno abitato solo i fantasmi.

 

7

Re Ladislao e il giardino ritrovato

Un altro luogo della memoria restituito alla città dopo anni di abbandono. Riaperto il Parco di re Ladislao, un giardino di 4.500 metri quadrati nel cuore della Napoli angioina, ricco di alberi, aiuole e viali ombreggiati. Un gioiello nascosto nel cuore della città medievale, proprio alle spalle del complesso monumentale di San Giovanni a Carbonara. Ora la sfida della manutenzione, che sarà affidata alle associazioni: presupposto essenziale per garantire davvero la fruibilità del giardino storico e consentire ai cittadini e ai turisti di goderne la bellezza.

 

5

Il Comune e gli affitti dimenticati

Cosa succede se il Comune dimentica di riscuotere gli affitti dai propri stabili? Succede che dimentica oggi, dimentica domani, si accumula una voragine di 130 milioni di euro: a tanto ammontano i crediti non riscossi da Palazzo San Giacomo. Un disastro che è figlio di troppi occhi chiusi: per anni una scellerata politica di laissez faire (ovvero fate un po’ tutti come vi pare) ha fatto sì che dilagasse l’abusivismo e si accumulassero crediti con la pala. Ora la giunta Manfredi, con il fiato della Corte dei Conti sul collo, sta cercando di correre ai ripari. Meglio intervenire per tempo, dopo tanta ignavia.

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Il Mattino