Scudetto Napoli, se i festoni diventano munnezza

All'inizio ho visto qualcuno tentare di rimediare. Armato di scala sotto la pioggia, svolgere stoffe, svuotare pozze, riannodare nastri. Adesso no

Scudetto Napoli, se i festoni diventano munnezza
«Poi chi la toglie questa roba?». La domanda della donna volteggiò sulle teste come un pallone e centrò la rete di festoni bianco azzurri. Tesi da un...

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«Poi chi la toglie questa roba?». La domanda della donna volteggiò sulle teste come un pallone e centrò la rete di festoni bianco azzurri. Tesi da un balcone all'altro, vi si aggiungevano tricolori e grosse bandiere a scacchi blu. Nessuno rispose. «Questa roba», ripeté lei, ma meno convinta nel suono di trombette. Perché pensava al disfacimento mentre tutti s'adoperavano per fare? Da quel giorno è trascorso un mese e la domanda che mi sembra d'esser stata l'unica a intendere, ritorna. Alzo gli occhi e nastri celesti mollano l'ancora d'una ringhiera, si slanciano in riccioli d'una gigantesca entità scudettata. Fettucce di plastica quelle che, ha scritto Ciro Ferrara, battute dal vento fanno lo stesso rumore d'un tamburo accolgono acqua, la sganciano in un enorme gavettone. Maradona sul canovaccio teso tra due finestre, s'attorciglia; più che esultante, sembra gridare per opporsi. E se lo striscione che proclama « Campione D'Italia» resiste, gonfio del messaggio noto al mondo, il 3 della vittoria, rovesciato e caduto al suolo, è una lettera da alfabeto greco, la minuscola omega che segnala il compimento.

All'inizio ho visto qualcuno tentare di rimediare. Armato di scala sotto la pioggia, svolgere stoffe, svuotare pozze, riannodare nastri. Adesso no. Alla sporcizia solita, l'usuale munnezza che sappiamo, s'aggiungono i rimasugli di una festa ed è la nostra, tuttora in corso. Chi la toglie questa roba? Il tempo, signora, vorrei dire, ma non l'ho più vista. 

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Il Mattino