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Qualcuno salvi Port'Alba
C’è stato un tempo in cui Port’Alba era una sorta di luogo incantato, di cittadella magica. Uno di quei luoghi dove si condensa (si condensava) quello che Sartre definiva «l’universo assimilato, classificato e pensato». Ora la strada dei librai cade a pezzi, e con essa cade a pezzi la memoria di carta della città. Lo storico Arco, ingabbiato da vent’anni, sta cedendo.
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Una svolta per il Plebiscito
Piazza del Plebiscito, troppe volte abbiamo parlato di svolta e troppe volte siamo rimasti delusi. Ora però si accelera sull’assegnazione dei locali: una decina di imprenditori (dai gestori del Gambrinus a De Laurentiis) sono già in campo per far rivivere il colonnato. È importante che i progetti di riqualificazione avanzino. Il Plebiscito non può restare, in eterno, il simbolo della città irrisolta. Un conto è il vuoto metafisico, e nobilissimo, nel quale la chiesa di San Francesco estende le due immense braccia; altra cosa è il vuoto inospitale e tetro, dove si consuma, soprattutto di sera e di notte, lo scempio della bellezza tradita.
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La lotta paga
La lotta paga. La resistenza e la perseveranza pagano. Anche il coraggio imprenditoriale paga. Vale la pena ricordarlo, oggi che finalmente possiamo festeggiare la nuova vita dello stabilimento ex Whirlpool di via Argine. Storia di resistenza e coraggio, quella che porterà alla riconversione dei lavoratori, che saranno impegnati (con il passaggio dalla produzione di lavastoviglie a quella di pannelli solari) nella sfida della transizione ecologica. Ha vinto il lavoro di squadra. «È stato terribile ma siamo rimasti uniti», le parole commosse degli operai. Una lezione per tutti.
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Suonacele ancora, Vincenzo
Sintesi della settimana politica: forse c’è ancora vita nel Pd. Quantomeno a Roma, visto che la segretaria nazionale, Elly Schlein, ha deciso di ribattere a muso duro ai velenosi attacchi del governatore De Luca. «Ha intitolato il suo libro Nonostante il Pd? E invece dovrebbe ringraziare il Pd, visto che è dal ‘93 che viene eletto grazie al partito». E i dem locali? Per ora la maggior parte di essi resta assestata sulla linea del masochismo a oltranza. «Sì, sì, ancora ancora, insultaci ancora Vincenzo, di più, di più!».
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Il Mattino