L'alloggio signorile? È un ripostiglio

L'alloggio signorile? È un ripostiglio
Sollievo momentaneo per chi ha problemi d’autostima o soffre della sindrome dell’impostore: gli annunci del mercato immobiliare napoletano, sezione case in affitto. Un...

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Sollievo momentaneo per chi ha problemi d’autostima o soffre della sindrome dell’impostore: gli annunci del mercato immobiliare napoletano, sezione case in affitto. Un autentico ripostiglio con soppalco, pericolosamente somigliante alle casette giocattolo Polly Pocket, diventa “grazioso appartamentino signorile”; cucina, bagno e camera a piano terra con inferriate alle finestre, si trasforma in “bivani luminosissimo in contesto tranquillo”. E che dire dell’attico di due stanze più servizi in palazzo d’epoca? Sogno che diventa realtà e realtà che fa bruscamente capolino ad alzare la testa e guardare il soffitto: c’è un buco. Neppure la penna fantasy di J.K. Rowling è arrivata a tanto. La vera entità fantastica è il trilocale a piano alto in palazzo con ascensore e pigione abbordabile.

Come certe storie d’amore, belle fino a quando non devono fare i conti con il quotidiano, questa tipologia di appartamento esiste, ma solo per chi non ha in mente di restarci. Napoli è un fiorire di annunci per turisti, affitti transitori a non residenti, case pronte ad accogliere professionisti referenziati e con fideiussione bancaria, ma non i loro mobili. A metà degli Anni ‘60, Natalia Ginzburg scriveva della sua ricerca di casa a Roma, domandandosi cosa odiava di più, gli immobili che visitava o sé stessa. Io, in un paragone azzardato, scorro foto e descrizioni sul cellulare: non ho trovato casa a Napoli, ma mi sento decisamente meglio.

 

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Il Mattino