Come ogni volta in cui sono sotto i riflettori nazionali per un evento che li riguarda sentimentalmente, come accadde tre anni fa ai funerali (quando chiunque si sentì in...
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A dar fiato ai tromboni i fischi piovuti sul capo di Enrico Brignano, il comico e attore romano salito tra gli altri sul palco per onorare a suo modo la memoria di Pino. Ma come, è stata la reazione indignata di molti, quello non solo supera audacemente il Garigliano, arriva senza remore e senza cachet direttamente a Fuorigrotta per ricordare Pino e voi lo fischiate pure? Ma allora lo vedete che siete voi napoletani che siete degli ingrati e dei provincialotti chiusi e sordi a qualsivoglia mano tesa e contaminazione? L’accusa sarebbe del tutto legittima se non fosse che per onorare uno dei figli più carnali di Napoli Brignano ha pensato bene di parlare di munnezza, del fatto che però in quanto a sacchetti, carte sporche e male parole Napoli e Roma se la giocano alla grande e che in fin dei conti, parafrasando una celebre terzina di Gigi D’Alessio, Prati è vicina ‘a Sanità. Ecco, forse sarebbe bastato informarsi un po’ prima di salire sul palco che la Sanità sta a Prati come Maradona sta a Pelè e che dire ai napoletani che Roma e Napoli in fin dei conti sono uguali presenta la stessa pericolosità dell’andare a dire in faccia alla suocera che il ragù lo fa meglio mammà. Insomma, si mettano in pace l’anima gli aspiranti educatori dei napoletani: i fischi sono il minimo che gli poteva capitare. Del resto una volta per un pareggio senza reti al San Paolo i napoletani fischiarono addirittura Maradona mo’ vuoi vedere che per un clamoroso autogol non potevano fischiare Brignano? Leggi l'articolo completo su
Il Mattino