Il tradimento e l'assassinio di Maria d'Avalos

Il tradimento e l'assassinio di Maria d'Avalos
Ci troviamo a Palazzo Sansevero, in Piazza San Domenico Maggiore. In questo antichissimo edificio nel '700 visse Raimondo di Sangro, maestro della massoneria e fautore della...

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Ci troviamo a Palazzo Sansevero, in Piazza San Domenico Maggiore. In questo antichissimo edificio nel '700 visse Raimondo di Sangro, maestro della massoneria e fautore della celebre Cappella Sansevero. Ma, circa due secoli prima, proprio tra queste mura si consumò uno dei più terribili delitti della Napoli antica. Stiamo parlando dell’omicidio di Maria d’Avalos, bellissima nobile dell’epoca, moglie di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, uno dei più grandi musicisti madrigalisti del suo tempo. L’ossessione di Carlo per la musica lo portò sempre più a trascurare la moglie, la quale trovò conforto tra le braccia di un uomo conosciuto a una festa di ballo. Si trattava di Fabrizio Carafa, detto l’arcangelo, uno degli uomini più affascinanti del tempo. Quando Carlo Gesualdo scoprì della tresca amorosa decise di architettare una tremenda vendetta che fosse da monito a tutti coloro che osavano sfidare il suo onore. Una storia di amore e sangue, di fantasmi e oscure presenze. Un altro segreto tutto napoletano.

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Il Mattino