Salerno, assistenza nei rioni collinari: aspettando il medico apre un ambulatorio

Tra gennaio e febbraio arriverà il sostituto del sanitario andato in pensione: allarme anziani per gli spostamenti

Il medico di base
Rientra, almeno per il momento, l’emergenza medico di base nella zona collinare di Salerno. La criticità, per le frazioni di Ogliara, Sant’Angelo, Rufoli e...

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Rientra, almeno per il momento, l’emergenza medico di base nella zona collinare di Salerno. La criticità, per le frazioni di Ogliara, Sant’Angelo, Rufoli e Sordina, si era venuta a creare, la scorsa settimana, dopo il pensionamento di uno dei due medici di famiglia di riferimento, facendo così ritrovare i residenti, di cui la maggior parte anziani, senza assistenza sanitaria. In attesa dell’assegnazione dell’incarico al nuovo dottore, che dovrebbe avvenire non prima di gennaio-febbraio, il Comune mette a disposizione i locali dell’ex sezione Anagrafe, vicino alle Poste, dove sarà ospitato l’ambulatorio del medico su cui saranno temporaneamente spostati circa 800-850 pazienti. In tutto sono circa 1.400 le persone coinvolte. Di questi 600 che hanno avuto la possibilità di spostarsi, non è restato che raggiungere le frazioni di Giovi, Pastena e Fratte, ma tra loro la maggior parte sono pazienti anziani e fragili, che non hanno l’opportunità di farlo o in alternativa possono utilizzare solo i mezzi pubblici. L’altro camice bianco, avendo raggiunto il tetto di assistiti possibili, non può accettare altri pazienti. Per questo motivo, nei giorni scorsi, avevano chiesto l’intervento dell’Asl per risolvere il problema. 


LA SOLUZIONE
«Grazie alla collaborazione col Comune abbiamo risolto il problema, temporaneo, che si era venuto a creare, in attesa dell’arrivo del medico titolare – Spiega il direttore sanitario dell’azienda sanitaria Primo Sergianni – È stata già mandata la richiesta interregionale. Verranno fatte le pubblicazioni e se ci sono medici che accetteranno il territorio, nel giro di due tre mesi, credo che avremo un nuovo medico per Ogliara». Soddisfatta anche la consigliera comunale Vittoria Cosentino, che insieme all’assessore Rocco Galdi si è interessata alla vicenda. «Sono molto contenta di aver contribuito a risolvere il problema di tanti anziani – commenta – disperati all’idea di aver perso il medico vicino casa perché non più nelle condizioni di muoversi in macchina autonomamente. C’è stata una grandissima sinergia istituzionale tra Asl e Comune». 

 


IL DISAGIO


La scorsa settimana si era fatta largo l’ipotesi di affidare i pazienti ai medici dell’Aft (aggregazione di medici di base), distribuendoli così tra gli altri camici bianchi di Salerno che possono ancora acquisire delle scelte. Uno spostamento temporaneo d’ufficio per evitare che i residenti restassero senza assistenza medica. La carenza di medici di base è una criticità nazionale. In provincia di Salerno la situazione è sicuramente la più critica di tutta la Campania. Su un numero di incarichi di medici di base che dovevano essere attribuiti nella Regione Campania, sono 71, più del 50 per cento, quelli andati deserti proprio nella provincia di Salerno. Ad Avellino risultano non accettati 5 incarichi, Benevento 0, Caserta 1, Napoli 26, Salerno 39. A inizio giugno, la Regione ha approvato le graduatorie definitive per gli incarichi per il 2023, convocando i candidati ammessi alla Federico II e trasmettendo le accettazioni dell’incarico di assistenza primaria a ciclo di scelta. Nel salernitano sono 60. I camici bianchi dovevano coprire gli incarichi vacanti nei distretti sanitari di Nocera, Angri, Sarno-Pagani, Cava-Costa d’Amalfi, Eboli, Battipaglia, Salerno, Mercato San Severino, Giffoni Valle Piana, Capaccio-Roccadaspide, Vallo della Lucania-Agropoli, Sapri e Sala Consilina. Sono 13 quelli assegnati in città. Entro il 2030 dovrebbero andare in pensione circa 450-500 persone tra medici di medicina generale e pediatri in libera scelta nel salernitano. Il totale, oggi è di 846 medici operativi, di cui 701 medici di famiglia e 145 pediatri. Si stima che entreranno, nei prossimi 6 anni, meno di 170 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino