Abiti contraffatti spacciati per originali, venduti sul web e nei negozi. Sono 10 le persone indagate a seguito di un blitz condotto ieri dalla guardia di finanza di Napoli. La...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il lavoro investigativo è stato condotto dal nucleo di polizia economico finanziaria di Napoli, che ha scoperto che indumenti e vestiti provenivano dalla Turchia e dalla Cina. Il resto delle accuse parla di commercializzazione di prodotti contraffatti, frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione. A coordinare l’operazione la Procura Dda di Napoli, che nel corso dell’ultimo anno ha individuato i componenti di quella che viene ritenuta una «articolata organizzazione criminale», strutturata secondo ruoli e incarichi precisi e determinati, di volta in volta, che poteva contare su ottimi contatti e canali di approvvigionamento.
Nel caso specifico, anche di aiuti stranieri. Così, attraverso una rete distributiva sia fisica che appoggiata alla rete, riusciva a fare grossi affari sulla vendita di vestiti contraffatti. Le indagini hanno interessato anche le città di Bologna, Caserta, Roma e Salerno. Secondo le accuse, i prodotti che venivano resi identici agli originali, sarebbero stati venduti nei negozi o presso outlet, ma anche attraverso internet, mischiandoli ad altri articoli. In questo modo, ad essere truffati non erano solo i consumatori in Italia, ma anche quelli esteri. Chi si occupava dell’approvvigionamento della merce avrebbe avuto un contatto diretto con un proprio referente, già colpito da altre indagini di polizia giudiziaria, che viveva a Istanbul, in Turchia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino