Abusi all'asilo, colpo di scena: il carabiniere smonta le accuse

Abusi all'asilo, colpo di scena: il carabiniere smonta le accuse
Nessuna conferma documentale al quadro di orrori dipinto dai minori: nel corso dei quattro mesi di intercettazioni ambientali e dall’analisi dei computer sequestrati agli...

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Nessuna conferma documentale al quadro di orrori dipinto dai minori: nel corso dei quattro mesi di intercettazioni ambientali e dall’analisi dei computer sequestrati agli imputati, non è emerso alcune elemento atto a suffragare l’impianto accusatorio. Colpo di scena, ieri, davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, nell’ambito del processo sui presunti abusi ai danni dei bambini della scuola d’infanzia di Coperchia, ritenuti dalla Procura, vittime di un giro di pedofilia messo in atto da sei persone tra bidelli e personale amministrativo in servizio all’asilo finito nel 2010 nell’occhio del ciclone. Ieri, davanti al ricco collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Gerardo Di Filippo, Cataldo Intrieri, Domenico Fasano e Roberto Lanzi, è stato ascoltato il maresciallo della stazione di Coperchia José Santo Aliano che ha coordinato le indagini culminate nel 2010 con l’arresto di uno dei bidelli della materna, scarcerato però, dopo soli 19 giorni dal tribunale del Riesame che non rintracciò, a carico dell’indagato, i gravi indizi di colpevolezza. 


Una deposizione fondamentale, quella resa dal militare, che sembra smontare numerosi tasselli dell’impianto accusatorio che, sin da primo momento, si è retto solo sulle dichiarazioni dei minori. Il comandante, nel corso dell’esame e del controesame sostenuto davanti ai giudici, ha ripercorso la lunga fase investigativa sostenendo che, dalle indagini, in particolare dalla visione dei filmati delle telecamere nascoste all’interno della scuola, non è emerso alcun elemento d’accusa a carico degli imputati.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino