Abusi all'asilo di Coperchia, il giallo del dvd scomparso

Non si trovano i video e gli audio con la testimonianza dei bambini

La violenza sui bambini
In sei, sotto inchiesta dal 2010 con la pesantissima accusa di pedofilia. Un'ipotesi di reato agghiacciante che pesa ancora come un macigno perché, nonostante siano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

In sei, sotto inchiesta dal 2010 con la pesantissima accusa di pedofilia. Un'ipotesi di reato agghiacciante che pesa ancora come un macigno perché, nonostante siano passati 12 lunghissimi anni dal decreto di perquisizione che inchiodò bidelli e personale amministrativo sul registro degli indagati come «i mostri» della materna di Coperchia organizzatori e partecipi di un giro di violenze ai danni di bimbi della tenerissima età i sei imputati sono ancora in attesa della sentenza di primo grado mentre le presunte vittime di quegli abusi tra un po' raggiungeranno la maggiore età.



Il processo, apertosi dopo 7 anni di indagine, sembra essersi arenato e con esso la vita degli imputati, alcuni dei quali sospesi dal lavoro solo dopo il rinvio a giudizio, avendo continuato a svolgere le proprie mansioni durante i sette anni delle indagini.

Le ultime udienze, celebrate a luglio e ad ottobre, si sono trasformate in meri rinvii per assenza dei testi, in particolare di alcuni dei consulenti di parte civile che, dopo tanti anni, sono stati addirittura cambiati nel corso del dibattimento. Ma c'è di più, perché dagli atti del processo spuntano due istanze difensive; i legali degli imputati chiedono di visionare il dvd dell'incidente probatorio: i video e gli audio con la testimonianza dei bambini ascoltati durante il corso dell'incidente probatorio svoltosi a circa due anni di distanza dai presunti abusi. Quelle istanze, al momento, sono cadute nel vuoto. Nessuna risposta è pervenuta ai legali che chiedono l'acquisizione di quel dvd che si teme possa essere perduto. Dopo l'ennesimo rinvio, si torna in aula domani quando, davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, saranno chiamati a testimoniare i consulenti di due parti civili. L'inchiesta, che nel 2010 come una bufera ha travolto il buon nome dell'asilo, è nata dalla denuncia di una madre che, lavando il proprio bambino, avrebbe notato un arrossamento nella zona intima. Da qui una serie di domande al piccolo che, pian piano, avrebbe raccontato di presunti giochi effettuati a scuola con i propri compagni fino a coinvolgere il collaboratore scolastico e alcune maestre.


Inizialmente sul registro degli indagati erano finite 11 persone tra bidelli, docenti e personale amministrativo. Dopo l'arresto nel maggio 2010 di Antonio A., bidello della materna, scarcerato però dopo soli 19 giorni dal Riesame, nel 2015 arrivarono le prime archiviazioni firmate dal Gip del tribunale di Salerno Elisabetta Boccassini. L'anno dopo, il rinvio a giudizio firmato dal gup Donatella Mancini: a processo finirono i due bidelli della materna A.A., 52 anni, e A.G. assistiti dagli avvocati Michele Sarno e Domenico Fasano; i due addetti alle pulizie L. D. e A.R. difesi dagli avvocati Gerardo Di Filippo e Cataldo Intrieri; l'impiegato amministrativo P.A. e l'insegnante C.E. difesa dall'avvocato Roberto Lanzi. Tutti, ad esclusione della maestra, sono accusati di violenza sessuale di gruppo e di pedopornografia per aver costretto i bambini, della tenerissima età, a subire vere e proprie violenze confermate dai piccoli nel corso dell'incidente probatorio quando i minori ricostruirono l'inferno degli abusi. Gli stupri si sarebbero consumati nella stanza dei giochi o nel bagno dove i piccoli sarebbero stati sottoposti a violenze sessuali anali e orali.

Diversa la posizione della maestra accusata di avere omesso il controllo sugli allievi a lei affidati accompagnandoli in altre aule e lasciandoli senza vigilanza permettendo così il consumarsi delle violenze ai loro danni. Gli imputati, dal loro canto, si sono sempre professati innocenti: nel corso dei quattro mesi di intercettazioni ambientali e dall'analisi dei computer sequestrati all'epoca, non sarebbe emerso alcun elemento documentale atto a suffragare la tesi della Procura che si fonda unicamente sulle dichiarazioni dei minori rese nel corso dell'incidente probatorio e «cristallizzate» in quel cd di cui ora i legali chiedono l'acquisizione.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino