Abusi all'asilo, via al processo: in caso di condanna risarcirà il ministero

Abusi all'asilo, via al processo: in caso di condanna risarcirà il ministero
Sarà il ministero della pubblica istruzione a dover risarcire, in caso di condanna, i familiari dei bambini della scuola d’infanzia di Coperchia, presunte vittime di...

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Sarà il ministero della pubblica istruzione a dover risarcire, in caso di condanna, i familiari dei bambini della scuola d’infanzia di Coperchia, presunte vittime di un giro di pedofilia messo in atto da sei persone tra bidelli e personale amministrativo in servizio all’asilo finito nel 2010 nell’occhio del ciclone. La chiamata in causa dell’ente, in qualità di responsabile civile, è stata avanzata ieri ed è stata accolta dal Gup del tribunale di Salerno Donatella Mancini davanti al quale si è aperta l’udienza preliminare. Si sono costituiti parte civile anche i genitori dei sei bambini presunte vittime degli abusi. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 25 febbraio. Rischiano il processo i due bidelli della materna A.A.46 anni, finito in manette ma scarcerato dopo soli 19 giorni dal Riesame e A.G. assistiti dagli avvocati Michele Sarno e Domenico Fasano; i due addetti alle pulizie L. D. e A.R. difesi dagli avvocati Gerardo Di Filippo e Roberto Lanzi; l’impiegato amministrativo P.A. e l’insegnante C.E. difesa dall’avvocato Raffaele Di Palo. Tutti, ad esclusione della maestra, sono accusati di violenza sessuale di gruppo e di pedopornografia  per aver costretto i bambini, della tenerissima età, a subire vere e proprie violenze confermate dai piccoli nel corso dell’incidente probatorio quando i minori ricostruirono l’inferno degli abusi. Gli stupri si sarebbero consumati nella stanza dei giochi o nel bagno dove i piccoli sarebbero stati sottoposti a violenze sessuali anali ed orali Diversa la posizione della maestra accusata di avere omesso il controllo sugli allievi a lei affidati accompagnandoli in altre aule e lasciandoli senza vigilanza permettendo così il consumarsi delle violenze ai loro danni.
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Il Mattino