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Per i carabinieri, che sono intervenuti insieme alla Croce Bianca e al 118, in quell’appartamento in via Manganario nel rione Carmine, nel primo pomeriggio di ieri, alla base della lite familiare sfociata nel sangue ci sarebbe una triste storia di disagio sociale e psicologico. Man mano che trascorrono le ore, comunque, si fa avanti l’ipotesi in base alla quale più che una lite, in quell’appartamento, potrebbe essere avvenuta una aggressione improvvisa da parte del figlio, probabilmente infastidito da qualcosa e già turbato. L’uomo, 65 anni, ora fermato dai carabinieri, avrebbe qualche problema di natura psicologica. Entrambi, padre e figlio, sarebbero comunque finiti in ospedale, al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Ad avere la peggio l’anziano di 95 anni, colpito da quattro fendenti in diverse del corpo dove non ci sono organi vitali, tant’è che le ferite sono abbastanza superficiali. Quella che più preoccupa, vista anche l’età, è ad un occhio. Al momento l’anziano è in osservazione, ricoverato in ospedale. L’uomo, mentre il figlio lo colpiva con un coltello preso in cucina, nonostante l’età si è comunque difeso. Ci sarebbe dunque stata una colluttazione, urla e lamenti provocati dal dolore delle coltellate che hanno spinto i vicini di casa a chiedere aiuto alle forze dell’ordine e poi ai sanitari. Entrambi sono stati portati al pronto soccorso con due diverse ambulanze, della Croce Bianca e del 118. Entrambi non sono in pericolo di vita. Il 65enne ha riportato soltanto qualche lieve lesione ma è stato ricoverato anche lui nel reparto di Psichiatria. Erano soli in casa quando è accaduta la violenza. I carabinieri stanno ora cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e anche le condizioni di vita di entrambi.
La violenza consumata ieri in via Manganario va ora analizzata sotto diversi aspetti.
Il Mattino