Dopo un calvario durato otto anni, Geppino Cannalonga ha avuto giustizia. Anche la Corte d’Appello di Salerno ha riconosciuto che l’uomo, arrestato nell’ambito...
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Nel dispositivo della sentenza, emessa lo scorso 19 settembre, i giudici della Sezione penale hanno sostanzialmente confermato quanto aveva già detto il Tribunale in primo grado. Così, Cannalonga, imprenditore battipagliese molto conosciuto in città, è stato prosciolto.
La vicenda inizia a novembre del 2009. I Carabinieri e la Dia eseguono otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone che, secondo le indagini, avevano costituito un’associazione finalizzata al traffico di armi e alla ricettazione. Secondo l’accusa, il gruppo aveva rifornito di armi e munizioni i clan camorristici agenti nel capoluogo salernitano.
Già in primo grado, a luglio del 2010, Cannalonga venne assolto. Adesso, a otto anni dagli arresti, la conferma della Corte d’Appello, anche per Antonio De Lucci e Elia Cannalonga, arrestati col primo. Il danno, provocato tuttavia, anche dagli arresti domiciliari durati diversi mesi, resta: «Per tali fatti, il Cannalonga dovette scontare diversi mesi agli arresti domiciliari. È sua intenzione – hanno spiegato gli avvocati Stefania Apostolico e Agostino De Caro – chiedere la riparazione per ingiusta detenzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino