«Abbiamo trovato escrementi di topo fin sopra le scrivanie. È uno schifo». Resta sulla porta dell’ufficio la dipendente dell’Agenzia delle Entrate...
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Da settimane, infatti, la sede di via degli Uffici finanziari è invasa da ratti, tanto da spingere i dipendenti, circa cinquecento distribuiti tra l’Agenzia e le commissioni tributarie provinciali e regionali, a proclamare lo stato d’agitazione in seguito ad un’assemblea a dir poco infuocata, nella quale hanno chiesto certezza sui tempi di un massiccio intervento di derattizzazione e sanificazione di ambienti in cui, ormai, non si può quasi più lavorare.
«Avevamo segnalato la presenza di topi già alla fine del mese di luglio- ha spiegato la stessa dipendente che di tornare alla scrivania non ne vuole sapere perché, oltre al disgusto, i topi le fanno anche abbastanza paura- Qualcosina d’allora è stato fatto, ma quello che sta succedendo da diversi giorni evidenzia che non è servito a niente. Sono stati usati veleni per topi, sono state messe le trappole, hanno anche dato una ripulita all’esterno della nostra struttura, ma si continua a fare i conti con i ratti tutti i giorni».
«Oltre ad essere indecoroso - continua l’impiegata - è anche potenzialmente pericoloso: e se una di queste bestie ci morde? Andiamo in ospedale sperando di non aver contratto nessuna malattia? Non è normale lavorare in queste condizioni».
Ieri mattina, dopo diverse sollecitazioni alla direzione dell’Agenzia delle Entrate, la situazione è scoppiata: i dipendenti hanno preteso un’assemblea straordinaria al termine della quale hanno ufficializzato lo stato d’agitazione, che nei prossimi giorni, a meno che non si riesca a intervenire su fastidioso problema in tempi record, potrebbe creare non poche difficoltà all’utenza.
«La situazione è incresciosa- ha spiegato Angelo De Angelis, segretario della Cgil Funzione pubblica- I dipendenti non possono fare lo slalom tra le feci dei topi, vederli stecchiti nelle trappole quando al mattino aprono l’ufficio o, peggio, vederli scorrazzare liberi nei corridoi. L’auspicio è che la direzione intervenga nel più breve tempo possibile, per garantire ai lavoratori condizioni di lavoro salubri e fare in modo che questi problemi non ricadano sugli utenti che, inevitabilmente, a loro volta addossano i problemi a chi lavora agli sportelli o negli uffici». Nella giornata di ieri, alla rabbia dei dipendenti si è aggiunta anche quella degli utenti che, a causa dell’assemblea sindacale straordinaria, sono stati costretti ad attendere in fila fino a quattro ore. Alcuni sono addirittura tornati a casa senza aver sbrigato la pratica per la quale si erano recati negli uffici.
E oggi si preannuncia lo stesso andamento: nel corso dell’agitazione, infatti, è prevista la soppressione degli straordinari e di eventuali incarichi aggiuntivi, per cui si farà solo il minimo indispensabile. Gli uffici potrebbero addirittura chiudere, se si decidesse di effettuare un intervento di bonifica.
«Il problema- ha concluso la dipendente- riguarda anche l’area circostante i nostri uffici, dove c’è il degrado più assoluto. Strade ridotte a discariche, edifici abbandonati. Non è possibile, in simili condizioni, restare tranquilli ».
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Il Mattino