«Pastore ucciso, lui e il figlio vittime di un agguato dei rivali»

«Pastore ucciso, lui e il figlio vittime di un agguato dei rivali»
Un vero agguato per uccidere Domenico Pennasilico, pastore sessantenne di Giffoni Sei Casali. I carabinieri non hanno alcun dubbio: il pastore è stato vittima di un agguato...

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Un vero agguato per uccidere Domenico Pennasilico, pastore sessantenne di Giffoni Sei Casali. I carabinieri non hanno alcun dubbio: il pastore è stato vittima di un agguato e addirittura il figlio del pastore, che era in compagnia del genitore sino a poco prima che fosse stato ucciso, ha ricevuto una telefonata nella quale era stato invitato a recuperare le mucche tra i boschi e invece poi c’è stato l’agguato e l’omicidio. Aspetti su cui indagano ancora i carabinieri della compagnia di Battipaglia, agli ordini del maggiore Vitantonio Sisto, che hanno effettuato anche una serie di sopralluoghi sul luogo del delitto ed hanno rinvenuto una decina di bossoli. La telefonata ricevuta dal figlio di Pennasilico sarebbe servita per far giungere figlio e padre tra i boschi di Sieti dove poi è stato colpito Domenico Pennasilico ed ucciso con una decina di colpi di fucile.


Contro il figlio di Pennasilico è stato esplodo un colpo di fucile, ma l'uomo non è stato raggiunto. Le altre fucilate hanno invece raggiunto il padre. Una decina di colpi di fucile che hanno raggiunto il pastore all’addome e all’arteria femorale tanto da farlo morire per emorragia. Il pastore poi è precipitato nel burrone profondo più di quaranta metri ed è stato recuperato con l’ausilio di un elicottero. Cinque persone sono indagate per omicidio preterintenzionale. Per gli investigatori il movente è legato alla faida tra pastori soprattutto al bestiame incontrollato che sconfina nei terreni altrui e anche ai furti di animali che a Giffoni Sei Casali sono molto frequenti. Il figlio di Pennasilico, che è riuscito a scampare all’agguato, nei giorni scorsi ha accompagnato gli investigatori tra i boschi e i carabinieri hanno rinvenuto i bossoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino