Salerno, la disavventura di un ragazzo di Agropoli: tre ospedali e dodici ore di attesa per una visita per sospetta trombosi

La disavventura di un ragazzo di Agropoli: tre ospedali, 120 chilometri e 12 ore di attesa per una sospetta trombosi. La denuncia dei genitori

Il pronto soccorso del Ruggi
Costretto a peregrinare quasi 150 chilometri e ad aspettare 12 ore, passando attraverso tre ospedali, per essere visitato. ...

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Costretto a peregrinare quasi 150 chilometri e ad aspettare 12 ore, passando attraverso tre ospedali, per essere visitato.

È l’odissea vissuta da un giovane agropolese, recatosi prima al nosocomio cittadino per una sospetta trombosi, poi reindirizzato al presidio di Vallo di Lucania, per mancanza della strumentazione utile agli esami necessari per il caso, e infine da qui invitato a raggiungere il Ruggi per l’assenza di specialisti. I genitori hanno presentato un esposto sull’accaduto, per il rilievo di eventuali profili omissivi e ipotesi di reato. 

Tutto ha inizio alle 16 e 15, quando il ragazzo, mentre era a casa, inizia a mostrare fortissimi dolori e un gonfiore anomalo alla gamba destra. Da qui, il giovane allerta il padre, che lo accompagna all’ospedale di Agropoli. Dopo una prima visita, stando al racconto della famiglia, i due sarebbero stati invitati a raggiungere un altro nosocomio, per l’impossibilità a effettuare esami diagnostici più approfonditi. Il genitore decide, così, di raggiungere il presidio ospedaliero di Vallo della Lucania, dove arriva intorno alle 17.

Anche in questo caso, però, «dopo una visita generale e una veloce valutazione – continua il racconto – arriva l’invito a recarsi presso un presidio con più alta specializzazione, per mancanza, verosimilmente temporanea, degli specialisti del ramo chirurgia vascolare/flebologia specialistica». A quel punto, vista la sofferenza del ragazzo, si decide di tagliare la testa al toro e di puntare direttamente verso l’ospedale di Salerno, nonostante i 90 chilometri di distanza. Nel frattempo, si sono fatte le 19 e 20 di sera. «Dopo il triage di rito, è stato necessario attendere fino a mezzanotte circa – prosegue la nota – prima che il paziente (dopo due solleciti presso il Comando Compagnia Carabinieri di Salerno) venisse sottoposto, finalmente, ad una consulenza di chirurgia vascolare, agli esami emato-clinici, ad una visita generale che, paradossalmente, escludendo patologie acute, si concludeva con la dimissione e il consiglio di un approfondimento specialistico presso un “centro trombosi” per il paziente, senza una certezza, seppur minima, diagnostica e senza un indispensabile indicazione terapeutica». I genitori hanno presentato un esposto sull’accaduto, per il rilievo di eventuali profili omissivi o ipotesi di reato. 

Inizia a dare i primi frutti, nel frattempo, la sperimentazione delle ambulanze, in vigore in Campania da inizio mese e che non prevede più la presenza fissa dei camici bianchi sui mezzi di soccorso, ma all’interno dell’automedica, allertata solo per i casi più gravi. Come riflesso, questo ha comportato l’eliminazione delle file di ambulanze in attesa all’esterno del pronto soccorso del Ruggi e l’uscita dell’automedica con una frequenza due volte su 24 ore. L’obiettivo di questo nuovo sistema è di ottimizzare l’utilizzo dei pochi medici a disposizione. «Precedentemente, di innumerevoli interventi con il medico a bordo nelle ambulanze, solo una minima parte riguardava davvero pazienti in codice rosso – spiega la Croce bianca – Il numero già insufficiente dei medici a disposizione, quindi, veniva impegnato in modo inadeguato.

Mentre adesso il medico, invece di stazionare inutilmente in ambulanza, è impegnato effettivamente nel sistema di emergenza-urgenza, attivandosi solo in caso di reale necessità e senza lo spreco di risorse». Il solo Ruggi risponde a circa 140mila accessi all’anno, con una mancanza di camici bianchi pari a 25mila 320 ore. Nel 2021, gli accessi nei pronto soccorso salernitani nei giorni feriali (da lunedì a venerdì), dalle 8 alle 20, di adulti con codice di dimissione bianco/verde sono stati 56mila 358, circa 60 ogni mille. Gli accessi nelle ore notturne, invece, nei giorni prefestivi e festivi (sabato, domenica e festività) di adulti con codice di dimissione bianco/verde sono 41mila 12. Complessivamente, sono oltre 100mila gli accessi non urgenti.

 

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Il Mattino