Aliberti non può tornare a Scafati «Può influenzare le scelte elettorali»

Aliberti non può tornare a Scafati «Può influenzare le scelte elettorali»
Con le elezioni amministrative i ci sarebbe pericolo di reiterazione del reato. Sono le motivazioni del I collegio del tribunale di Nocera Inferiore, presidente Noschese, a latere...

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Con le elezioni amministrative i ci sarebbe pericolo di reiterazione del reato. Sono le motivazioni del I collegio del tribunale di Nocera Inferiore, presidente Noschese, a latere i giudici Palumbo e De Martino, con le quali è stata respinta la richiesta di revoca del divieto di dimora nel comune di Scafati all’ex sindaco Aliberti. L’istanza era stata presentata dagli avvocati difensori Sica e Pepe. Tutto ruota intorno alla campagna elettorale e alle elezioni del prossimo mese, previste tra i tanti comuni, anche a i Scafati. Che si intrecciano con l’accusa per la quale Aliberti è attualmente sotto processo, con il fratello, la moglie e ad altri, per scambio elettorale politico mafioso. Il parere negativo del pm dell’Antimafia, Montemurro, viene condiviso anche dal collegio di Nocera. 


Il primo, evidenzia la «persistenza - si legge - delle esigenze cautelari, attesa l’irrilevanza del tempo trascorso in esecuzione della misura, considerato anche l’approssimarsi delle elezioni amministrative presso il Comune di Scafati». Il divieto di dimora fu applicato ad Aliberti lo scorso dicembre, in sostituzione degli arresti domiciliari fuori Regione. Ma il collegio spiega come, anche l’andamento del dibattimento, non consenta di far tornare a Scafati l’ex sindaco.

«Lo stato di avanzamento del processo non consente di ritenere elise le esigenze cautelari alla base della misura coercitiva in atto all’imputato». L’ultima udienza aveva registrato un lungo contro esame, non ancora concluso, di uno dei principali accusatori di Aliberti, il pentito Alfonso Loreto. Che nella sua lunga deposizione, aveva riferito di promesse di appalti in cambio di voti all’ex sindaco e alla moglie, Monica Paolino, per le elezioni del 2013 e le regionali del 2015. Inoltre, la misura del divieto di dimora avrebbe scopo «preventivo», considerata la prossima campagna elettorale.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino