«Anziano sedotto e rapinato», così agì una coppia di fidanzati

«Anziano sedotto e rapinato», così agì una coppia di fidanzati
SIANO -  «Distratto dalle sue effusioni, la donna si impossessò della chiave all’interno della giacca dell’anziano, sfruttando le sue doti da...

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SIANO -  «Distratto dalle sue effusioni, la donna si impossessò della chiave all’interno della giacca dell’anziano, sfruttando le sue doti da ammaliatrice». Con queste motivazioni il collegio del presidente Anna Allegro ha motivato la condanna di una coppia di fidanzati di Siano (tre anni e otto mesi per lei e quattro e otto per lui), che il 3 novembre 2017 tentò un colpo in casa di una persona di circa 80 anni. La vittima, in questo caso, nutriva una simpatia per R.M. , giovane alla quale spesso elargiva dei soldi in contanti. Secondo la sentenza di condanna, sulla quale i legali difensori hanno presentato appello, quando quell’uomo capì che la ragazza era fidanzata, oltre che in stato di gravidanza, smise di darle dei soldi: «I due – spiegano i giudici - si videro privare di una fonte di approvvigionamento».


Cifre che oscillavano dalle 4 alle 500 euro al mese. Quel «ridimensionamento inaspettato delle regalie percepite dalla ragazza» portò all’idea di organizzare un colpo in casa della vittima, costato ad entrambi una condanna al termine del dibattimento. La giovane, trentenne, dopo aver «sedotto» l’anziano, riuscì a sfilargli dalla tasca della giacca la chiave di uno stanzino dove conservava la pensione. La notte, il fidanzato, G.U. , di 33 anni, penetrò in casa dell’uomo per prendergli i soldi. La vittima si svegliò nel cuore della notte e individuò il ragazzo, che nel vederlo lo colpì in testa con un bastone di metallo. In fase d’indagine e poi davanti ai giudici, l’anziano ha spiegato di aver riconosciuto subito il 33enne, che quella notte sarebbe stato in compagnia di un’altra persona. Nessuna prova che vi fosse, con lei, anche la fidanzata, ma il tribunale ha condannato entrambi per tentata rapina impropria. Per la difesa, invece, non fu la coppia ad organizzare il colpo, in virtù di un libero accesso che presentava l’ingresso di casa della vittima. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino