Il patto rinnovato ieri a palazzo di città con cui l'amministrazione comunale assegna stadio Arechi e campo Volpe alla Salernitana fino al 2029 (con possibilità...
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Eppure in mattinata nella sala del gonfalone, accanto all'ad granata Maurizio Milan, il sindaco Vincenzo Napoli aveva esaltato «lavoro di squadra, concordia e spirito di collaborazione nel produrre un'intesa che rispetta le prerogative di entrambi per le reciproche utilità e sfide sportive. Brandizzazione dello stadio? La Salernitana farà una proposta che valuteremo». Nella tessitura della tela, oltre che dal capo staff Enzo Luciano, il primo cittadino è stato affiancato da Felice Marotta, delegato ai rapporti con l'ippocampo: «Non c'è riferimento ai naming rights in convenzione ma ne abbiamo parlato e aspettiamo una proposta definita, ci impegniamo a rispondere in trenta giorni. Ho apprezzato onestà intellettuale e signorilità di Milan. Il manto erboso è fra i primi del campionato e la manutenzione resta alla società». Trentacinque articoli redatti sulla base dei precedenti accordi, confermati i meccanismi di compensazione economica (il 6,5% degli incassi netti va al Comune che dovrà versare 99mila euro all'anno al club per la cura del prato). La Salernitana realizzerà la rampa d'accesso disabili nei Distinti, zona in cui trasferirà il settore ospiti con i lavori conseguenti; provvederà autonomamente per velocizzare i tempi, anche in tal caso con spese da compensare. Nella corsa per aprire interamente la curva nord ai tifosi di casa c'è l'ok al nuovo progetto di viabilità ma la Questura chiede di ampliare i parcheggi ospiti: si procederà all'acquisizione di due aree private, incontri dirimenti in settimana. I bar restano al Comune; indetto il nuovo bando, prorogata a maggio l'autorizzazione alla ditta uscente. Napoli-Milan non è corsa alla semifinale di Champions ma stretta di mano, nonostante tutto, arrivata sotto gli occhi dei rappresentanti del tifo organizzato, del diggì dell'ente Picardi, degli assessori Brigante e Tringali e dei consiglieri comunali Avella, Galdi, Polverino, Carbonaro, D'Andrea, Figliolia, Telese e Criscito.
L'opposizione attacca. «Da oltre un mese ho chiesto formalmente il trattamento dell'argomento in commissione Sport ed in quella Statuto e Regolamenti: nessun ascolto. Esautorare i consiglieri è un grave vulnus per la vita democratica nella città», dice Corrado Naddeo. Per Roberto Celano è «una convenzione inaccettabile. In altre realtà si antepone l'interesse della comunità alla volontà di avere un controllo stringente su ogni centro di interesse e consenso. Altrove si cede l'impianto in concessione pluridecennale, consentendo di investire e ricevere ritorno economico dalla gestione degli spazi. Così si impedisce alla Salernitana di fruire di introiti importanti da reinvestire nel rafforzamento dell'organico».
Per le forme di pubblicità classica (led a bordo campo, etc) il sodalizio di Iervolino resta gestore e incasserà i proventi. Mentre Iervolino tuona, Milan vede il bicchiere mezzo pieno e legge il 6+6 già con «dodici stagioni che daranno la possibilità di fare un percorso di medio-lungo termine. Confidiamo nel nuovo Arechi in cinque anni». Si attende la verifica dei requisiti da parte dell'Arus sulla società vincitrice del bando di progettazione. Nella scrittura della convenzione la Salernitana si è avvalsa dell'importante consulenza del professor Rino Sica, che sottolinea «l'equilibrio tra proprietà pubblica e prerogative di una società che vuole espandere il proprio progetto imprenditoriale. È stato salvaguardato il bene civico a disposizione di un soggetto privato che rappresenta l'identità calcistica cittadina».
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Il Mattino