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«I ragazzi qui si salvano e ne siamo orgogliosi - ha risposto De Luca - si tratta di persone, parte di una società destinata a perdersi e a morire. Quella parte di umanità che non fa notizia perché sono patologie che non toccano l’opinione pubblica ma toccano in maniera drammatica le persone e le famiglie». La visita nella struttura è stata l’occasione per De Luca per incontrare il territorio e dalla struttura fare il punto sulla situazione sanitaria non solo del Vallo di Diano ma della Campania. Innanzitutto l’atavico problema della carenza di medici.
«La problematica per aree come questa è che i medici non restano. Dobbiamo creare le condizioni affinché restino. Chi vince i concorsi per un ospedale di aree interne dovrebbe restare lì per almeno due anni e inoltre favorire un aumento della retribuzione in base ai disagi che potrebbe trovare». Linea sposata anche dal direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto, presente all’incontro. De Luca ha nuovamente attaccato la disparità di finanziamenti tra nord e sud. «Stiamo lavorando per avere le medesime risorse medie e ridurre le liste di attesa senza trucchetti di alcuni regioni che accorciano i tempi dei pazienti di altre regioni per avere più introiti. Vogliamo rilanciare la sanità regionale, come stiamo rilanciando la struttura ospedaliera di Sant’Arsenio». De Luca, accompagnato dal sindaco Donato Pica, ha anche visitato i locali dell’ospedale di comunità in via di costruzione, che insieme a quello che sarà aperto a Roccadaspide sarà l’unico della regione. «Due gioiellini del territorio per favorire sempre più la sanità locale», dice. E ancora, nel lungo intervento, ricordando i tagli attuati durante la gestione commissariale della sanità campana e anche dell’Asl Salerno, ha annunciato che per quanto riguarda il punto nascita di Polla «visto l’aumento delle nascite, sarà salvo dalla possibile chiusura.
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Il Mattino