Arrestati per furto in casa, la vittima li accusa ma poi non li riconosce: assolti

Arrestati per furto in casa, la vittima li accusa ma poi non li riconosce: assolti
Non erano loro i topi d'appartamento. Almeno non secondo una sentenza di primo grado, che ha visto assolvere dinanzi al tribunale monocratico di Nocera Inferiore, Alfredo...

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Non erano loro i topi d'appartamento. Almeno non secondo una sentenza di primo grado, che ha visto assolvere dinanzi al tribunale monocratico di Nocera Inferiore, Alfredo Pinto e Antonio Bruzzese, due ragazzi 30enni di Sarno, processati con l'accusa di furto in concorso in un'abitazione. L'episodio risale allo scorso ottobre. L'indagine era partita dopo la denuncia presentata dalla proprietaria di casa, che non solo raccontò di aver sorpreso i due nell'appartamento, mentre rientrava. Ma che poi identificò in una fase successiva dell'indagine, attraverso un riconoscimento fotografico ed una descrizione scrupolosa di ogni caratteristica, spiegando di aver riscontrato un ammanco in casa di almeno 1500 euro. I due sconosciuti erano riusciti tuttavia a fuggire. Con il passare dei giorni, poi, i carabinieri della stazione di Sarno arrestarono i due attuali imputati, con tanto di misura cautelare ai domiciliari. Il processo, tuttavia, ha scritto per ora un'altra storia. Del tutto differente. Nel collegio difensivo c'erano gli avvocati Francesco Paolo Laudisio ed Emanuele Esposito. Su richiesta della difesa, infatti, durante il dibattimento, era stato chiesto alla vittima di confermare il riconoscimento fatto in precedenza nei riguardi dei due imputati, presenti in aula. Così non è stato, perchè la donna non ha confermato l'identificazione, spiegando di non riconoscere le due persone presenti come i due ladri che quel giorno le erano entrati in casa. Tra la fase iniziale del riconoscimento e quella invece richiesta davanti al giudice sono dunque, sorte, delle incongruenze. All'esito del dibattimento, dopo la fase della discussione, il giudice ha riconosciuto l'innocenza dei due, con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. Le motivazioni saranno rese note entro i tempi previsti dalla legge. 
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Il Mattino