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Era stato annunciato agli inizi della campagna elettorale e, già prima del voto, sono iniziati i primi allestimenti. Luci d’artista si farà, in barba alla pandemia. Lo ha deciso l’amministrazione Napoli con una delibera di giunta alla fine del precedente mandato e, con un largo anticipo rispetto ai normali tempi (fine ottobre, inizio novembre), già sono comparse le prime strutture sul Corso. Ma all’immagine non corrisponderebbe la sostanza. E la sostanza sarebbe un piano, che prevede le modalità di svolgimento dell’evento oltre che le misure di sicurezza (quest’anno sono soprattutto misure sanitarie) ipotizzate dall’amministrazione. In pratica i flussi possibili, la viabilità, le forze impiegate, eventuali divieti e punti di accesso, permessi e divieti. Un piano che andava presentato in prefettura per essere sottoposto all’approvazione, o eventuale revisione di alcuni punti, da parte del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Piano che, di fatto, al momento non è stato ancora consegnato. E che, di certo, visto il particolare momento, non potrà neanche essere un semplice copia ed incolla di quelli precedenti. Ma non solo. L’amministrazione comunale fa un grande passo in avanti e anticipa il montaggio delle strutture ancor prima che il Comitato tecnico scientifico, quello presieduto dal professore Franco Locatelli, abbia anche solo pensato di affrontare l’organizzazione degli eventi natalizi.
Da un punto di vista giuridico le responsabilità sono tutte in capo al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, in quanto massima autorità sanitaria sul territorio. E, in quanto tale, è stato lui stesso a dire sì alle Luci d’artista. Per il primo cittadino, dunque, non ci sarebbero rischi legati alla diffusione del Covid almeno questo si comprende vista la decisione di autorizzare l’evento. E non potrebbe essere altrimenti dal momento che, l’eventuale idea di spostare l’allestimento dell’albero da piazza Portanova alla neonata piazza della Libertà, non basterebbe a «liberare» e «fluidificare» il flusso di turisti lungo tutto il percorso del giardino incantato. Percorso che inizia in via Mercanti, strada più volte - negli anni precedenti alla pandemia - sottoposta a provvedimenti proprio a manifestazione in corso, per evitare l’imbuto di persone. C’è poi l’incognita villa comunale, la cui sicurezza è stata più volte portata all’attenzione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tanto che, nelle edizioni passate, c’è stato l’utilizzo di un drone e poi l’apposizione di dispositivi contapersone per evitare affollamenti. Drone che il ministero dell’Interno autorizza, negli ultimi tempi, soltanto per determinate missioni. Insomma, anche se la pandemia c’è - dal momento che l’Organizzazione mondiale della sanità ancora non ha revocato lo stato di emergenza - mancherebbe al momento un piano preciso su come affrontare a livello locale l’evento. O, se c’è, ancora non è stato sottoposto all’attenzione delle istituzioni che siedono al tavolo del Comitato prefettizio e che dovranno organizzare i servizi di sicurezza. E tutto ciò avviene proprio quando, a scadenza ciclica, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, minaccia di emettere ordinanze restrittive come quella di indossare la mascherina anche all’aperto.
È il drammatico rovescio della medaglia.
Il Mattino