Autistico, a 18 anni l’Asl gli riduce le terapie: i familiari ricorrono al Tar

Autistico, a 18 anni l’Asl gli riduce le terapie: i familiari ricorrono al Tar
L’avvocato Domenico Stasio sta per presentare al Tar la richiesta di revoca della nomina del commissario ad acta che doveva vigilare, «ma sino ad oggi non l’ha...

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L’avvocato Domenico Stasio sta per presentare al Tar la richiesta di revoca della nomina del commissario ad acta che doveva vigilare, «ma sino ad oggi non l’ha fatto», su eventuali ulteriori inadempienze dell’Asl Salerno sulle cure ad un ragazzo di 20 anni di Nocera Inferiore, gravemente malato, a cui l’azienda sanitaria aveva ridotto le ore di terapia da 60 a 6 ore. Lo fa per conto dei genitori di Gennaro, portatore di gravi disabilità. Il ragazzo non è affetto soltanto dal disturbo dello spettro autistico, ma soffre anche della sindrome di Helsmoortel-van der Aa, una rara malattia genetica che provoca dismorfismi craniofacciali.

Pasquale Cuomo, il padre di Gennaro, non esclude nemmeno il ricorso alla Procura. Tutto parte due anni fa quando Gennaro compie 18 anni. La maggiore età, nonostante la malattia, gli fa perdere, così come ad altri pazienti, il beneficio di essere curato dal Servizio sanitario regionale. L’Asl, infatti, decide di abbassare le ore di cure riducendole drasticamente da 60 a 6 ore, modificando radicalmente il progetto Aba. La famiglia, ma soprattutto il ragazzo, si trovano improvvisamente davanti ad un buco nero. Gennaro, non solo verrà curato con una terapia estremamente ridotta, ma perderà la sua terapista che è un punto di riferimento, così come lo è per altri ammalati di simili patologie. La famiglia decide di ricorrere al Tar e, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, pagano di tasca propria le cure. E lo stanno facendo da due anni. Il 9 giugno dello scorso anno, il Tar il piano terapeutico che riduceva le ore di cura e con una successiva sentenza nomina un commissario. L’Asl, nel frattempo, ricorre al Consiglio di Stato. Ma anche in questo caso la sentenza non dà ragione all’azienda sanitaria. Vengono, infatti, respinte le argomentazioni degli avvocati dell’Asl sentenziando che «la significativa riduzione del monte di ore mensili di trattamento sanitario assegnate a Gennaro Cuomo non appare adeguatamente argomentata, tenuto altresì conto della mancata allegazione di apprezzabili mutamenti nel quadro clinico del paziente».

Nel frattempo Gennaro, grazie alle cure non interrotte, sta meglio. «Stiamo riscontrando dei miglioramenti - ha precisato il papà - ma non so se potremo garantire all’infinito le cure a nostro figlio».

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Il Mattino