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Si è sentito ringhiare alle spalle ringhiare, neppure il tempo di voltarsi ed è stato aggredito da due lupi cecoslovacchi, una particolare razza di cane, che lo hanno azzannato alla gamba. Una stretta atroce che poteva finire in tragedia. Per fortuna gli animali, richiamati dal loro proprietario, si sono allontanati, lasciando il ragazzino in una pozza di sangue. È accaduto nella villetta comunale di Santa Lucia, a Cava de' Tirreni, luogo di ritrovo dei bambini della frazione. Il ragazzino, 12 anni appena, ha riportato una ferita profonda all’arto inferiore che ha richiesto quattro punti di sutura oltre ad una visita per accertare eventuali danni alle arterie.
A raccontare il terribile incidente è la madre del ragazzino, Monica Pisapia che, ieri mattina, ha anche sporto denuncia alla tenenza locale dei carabinieri. «Abbiamo deciso di presentare denuncia - dice, ancora sotto choc - perché non si può mettere la testa sotto la sabbia. Sono cani pericolosi che devono come minimo essere portati a guinzaglio e con la museruola. Non si può accettare che accada ancora se al posto di mio figlio ci fosse stato un bimbo più piccino sarebbe stato sbranato. Tra l’altro - aggiunge - mio figlio non è stato neppure prontamente soccorso. Per fortuna era di passaggio una nostra conoscente che ci ha chiamato». L’aggressione è avvenuta nella villetta comunale dove i ragazzini e i bambini della frazione sono soliti ritrovarsi. «Mio figlio aveva finito i compiti e mi ha chiesto di farsi accompagnare a casa di alcuni amici per poi andare in villetta - racconta la mamma - non ero tanto convinta, quasi per un sesto senso, ma ha insistito e ho accettato.
A chiamare era una conoscente che li informava dell’aggressione e della necessità di portare subito il ragazzino in ospedale. «Ci siamo precipitati in villetta. Mio figlio era in una pozza di sangue. La scena era straziante. La ferita era molto profonda». Il ragazzino ha raccontato che l’aggressione è stata fulminea, per fortuna è riuscito a rimanere in piedi. «In ospedale lo hanno medicato. Sono stati necessari quattro punti. Ci hanno consigliato anche un ecodoppler per le vene. Ho ritrovato brandelli di pelle anche nei pantaloni», dice la mamma. La donna è decisa ad andare fino in fondo: «Sono cani pericolosi e vanno tenuti con tutte le accortezze del caso. Bastava poco solo qualche centimetro in più o qualche attimo in più e non oso neppure pensare cosa poteva succedere. Tutt’ora siamo alle prese con una ferita difficile da rimarginare oltre al trauma non facile da metabolizzare».
Il Mattino