Sarno, barelle in corridoio e lunghe attese: è emergenza posti letto all'ospedale Villa Malta

Decine i pazienti in attesa di ricovero al Villa Malta fermi negli spazi comuni tra lettighe e sedie a rotelle

I pazienti in attesa in corridoio
Pronto soccorso come una trincea, ammalati sistemati per giorni nei corridoi. Non ci sono posti letto per i ricoveri. Bloccate anche le ambulanze. «Mia madre è stata...

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Pronto soccorso come una trincea, ammalati sistemati per giorni nei corridoi. Non ci sono posti letto per i ricoveri. Bloccate anche le ambulanze. «Mia madre è stata su una barella per oltre una settimana con problemi respiratori», denunciano i familiari dei pazienti dell’ospedale di Sarno. Persone sulle lettighe nei corridoi, ambulanze del 118 costrette a fermarsi e ad attendere tra l’ingresso e la rampa di accesso al Martiri del Villa Malta di Sarno piena.

L’ospedale è di nuovo in emergenza con decine di persone che aspettano un posto letto per il ricovero. Pochi giorni fa erano circa 23 i pazienti disposti tra la sala ed i corridoi del pronto soccorso, ieri 18 mentre erano 5 le ambulanze ferme. Ammalati sulle lettighe delle ambulanze, altri sulle sedie a rotelle. È evidente come tutto si traduca in una drammatica complessità della riposta sanitaria territoriale. Le denunce arrivano dai familiari che da giorni vivono una condizione al limite. A nulla sembrano valere i rinforzi del personale se in tutta la regione si fa fatica a strutturare la rete dei ricoveri. 

«Mia madre è stata in pronto soccorso dal 26 febbraio e fino a pochi giorni fa con gravi problemi respiratori - spiega il figlio di una paziente ora trasferita - non si riusciva a trovare un posto letto in nessun ospedale per il ricovero. Una situazione davvero oltre il limite non solo per i pazienti, ma anche per i medici ed il personale, perché così non si riesce a lavorare. Ho visto operatori davvero in grande difficoltà cercando di garantire assistenza a decine di persone. Ci sono stati anche momenti di forti tensioni. Qualcuno deve fare qualcosa ed intervenire sia per la dignità degli ammalati e per garantire il diritto alla salute, sia per le condizioni in cui si lavora in un pronto soccorso». 

«Mia sorella è stata in ospedale per un problema grave di ipertensione ed è rimasta per giorni in pronto soccorso - spiega un altro familiare - è stata monitorata ma c’era necessità di ricoverarla. È inutile dire che nei corridoi non c’è privacy per un paziente. Un ospedale del genere non può funzionare in questo modo». Il pronto soccorso di Sarno è un riferimento importante, l’ospedale infatti serve un bacino di utenza molto ampio, tra l’Agro sarnese nocerino, i paesi del vesuviano e del nolano. Numeri che hanno rappresentato una vera criticità di gestione con la carenza di personale. Ed oggi, anche con il supporto di nuovi camici bianchi, è necessario potenziare ulteriormente la rete di emergenza urgenza.

Un nodo resta la risposta territoriale: sono centinaia, infatti, i codici bianchi e verdi che arrivano in ospedale ingolfando ulteriormente l’emergenza

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Il Mattino