Bastonate e sevizie sulla moglie davanti ai bambini: condannato a 4 anni

Bastonate e sevizie sulla moglie davanti ai bambini: condannato a 4 anni
Percosse e sevizie sulla moglie davanti ai figli, entrambi minorenni. Si è chiuso con una condanna a quattro anni di reclusione l’ennesimo caso di codice rosso...

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Percosse e sevizie sulla moglie davanti ai figli, entrambi minorenni. Si è chiuso con una condanna a quattro anni di reclusione l’ennesimo caso di codice rosso approdato in un’aula di tribunale. La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice Rosa Maria D’Antuono all’esito del rito con il giudizio abbreviato. Lui, un 41enne originario del Bangladesh, si trova ristretto dietro le sbarre del carcere di Fuorni. Lei, rappresentata dagli avvocati Rosanna Carpentieri e Stefania De Martino, si è costituita parte civile. La vicenda è venuta a galla qualche mese fa. 

La vittima ha subito per anni in silenzio le percosse del marito che, quotidianamente, l’aggrediva con calci e pugni minacciandola di morte davanti al bambino di soli 8 anni e dell’altra figlia, ormai adolescente. Non l’ha mai denunciato per timore di ritorsioni. Ha deciso di dire basta solo lo scorso dicembre quando la figlia l’ha convinta ad andare dai carabinieri. Per l’uomo sono così scattati i domiciliari. Ha lasciato la casa coniugale di Montecorvino Rovella e si è trasferito da un parente a Bellizzi. Pochi giorni dopo, ubriaco, è evaso ed è tornato dalla moglie. La donna era a letto con la febbre: lui l’ha colpita alla testa con un pallone di cuoio e l’ha picchiata con un bastone di legno fino a spaccarglielo sulla schiena. Finito in carcere, il gip del tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, ha firmato il decreto di giudizio immediato definito ieri attraverso il rito abbreviato. L’uomo, assistito dall’avvocato Guido Guidotti, rischia inoltre di perdere la potestà genitoriale su entrambi i figli. Pesantissima l’accusa formulata a suo carico: maltrattamenti in famiglia aggravati, come stabilisce la nuova formulazione della legge codice rosso, che prevede un aumento di pena se il fatto è commesso in presenza o in danno di minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità. 

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Il Mattino