Battipaglia: ordinanza sui miasmi, la Palmeco vince il ricorso

Per il Tar il Comune non aveva competenza in materia

La Palmeco di Battipaglia
BATTIPAGLIA. La Palmeco, ditta che si occupa del trattamento dei rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta differenziata e di rifiuti speciali pericolosi e non, ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BATTIPAGLIA. La Palmeco, ditta che si occupa del trattamento dei rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta differenziata e di rifiuti speciali pericolosi e non, ha trionfato nuovamente contro il Comune di Battipaglia. Il Tribunale amministrativo della Campania, infatti, ha accolto il ricorso presentato dall’azienda contro l’ordinanza che, nel 2016, l’allora amministrazione commissariale aveva emanato.

Secondo la seconda sezione del Tribunale, presieduta dal giudice Nicola Durante, il Comune non aveva competenza in materia: «Il ricorso è fondato e va accolto, stante l’incompetenza dell’autorità emanante, posto che la vigilanza sulla gestione dell’impianto spetta alla Regione Campania, quale ente che ha rilasciato le autorizzazioni - scrive il Tribunale amministrativo - Manca dunque l’indispensabile requisito della “contingibilità”, ossia dell’impossibilità di scongiurare la situazione di pericolo incombente con gli ordinari mezzi apprestati dall’ordinamento».

Nella calda estate del 2016, infatti, sulla scorta delle indicazioni fornite dall’Arpa Campania, i cui tecnici avevano eseguito un sopralluogo individuando diverse criticità, la commissione presieduta dall’allora vice prefetto Gerlando Iorio emanò un’ordinanza prescrivendo diversi accorgimenti volti a evitare il diffondersi di cattivi odori. Un tema di assoluto interesse per i cittadini battipagliesi, la cui pazienza, proprio in quei mesi, era messa a dura prova dai miasmi provenienti dall’impianto di compostaggio di Eboli e dai roghi di altri impianti di trattamento rifiuti.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino