BATTIPAGLIA - Dovevano essere le primarie della trasparenza e della legalità. Invece, fin dalle prime ore del mattino, fuori dal centro sociale di via Guicciardini si sono...
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Poco dopo l'apertura del seggio, infatti, l'ex assessore napoletano aveva denunciato la presenza di persone che nulla avevano a che fare con le primarie dinanzi al centro sociale: «Stazionano fin dalle otto decine di persone, fuori e all'interno del seggio, che intralciano le operazioni di voto, mi dicono di persone che si avvicinano agli elettori in fila con volantini e fac-simile nel tentativo di indirizzare il voto aveva detto Oddati queste cose sono state debitamente segnalate alla commissione di garanzia e alla Digos».Nonostante le segnalazioni, tuttavia, si è assistito anche alla distribuzione di denaro per votare. Poca cosa, in realtà, ma quanto bastava per avere diritto al voto. Per poter esprimere la propria preferenza, infatti, era necessario versare un contributo minimo di un euro. E così, alcune persone preposte hanno distribuito del denaro a chi votava il proprio candidato.
Uno di questi, debitamente registrato e fotografato, si aggirava all'interno dello stesso auditorium con le monetine tra le mani. Avvicinato, l'uomo ha rivelato: «È anche giusto, io non solo devo fare la fila, non solo devo perdere il tempo, ci devo pure rimettere i soldi ha detto l'uomo Non è per far votare, attenzione: le persone che ho portato io, per non fargli cacciare l'euro, lui ha anticipato». Alla domanda se anticipasse affinché poi glieli tornassero, l'uomo ha meglio chiarito: «Dove vanno? Sempre da Lanaro, hanno fatto tutti così». Lanaro, però, ha immediatamente smentito la circostanza: «Assolutamente, tutto è andato nella maniera più trasparente possibile e alla luce del sole ha detto il veterinario battipagliese sono qui con la mia famiglia, mio figlio, assolutamente niente di tutto ciò». Nel tardo pomeriggio, poi, un'altra curiosa circostanza. Mentre si apprestava a votare, un elettore si è trovato tra le mani una scheda già segnata sul nome di Oddati. Il presidente del seggio ha immediatamente bloccato le operazioni di voto e consegnato la scheda «incriminata» al comitato di garanzia. Come poi spiegato dallo stesso presidente, la scheda precedentemente votata da un altro elettore sarebbe stata incautamente depositata sul tavolo. Finita in mezzo al mucchio delle schede bianche, sarebbe poi andata una seconda volta tra le mani dell'elettore.La circostanza risulterebbe aggravata dal clima che caratterizza le prime elezioni dallo scioglimento del Consiglio comunale. Nel decreto redatto dalla commissione d'accesso, e nelle successive indagini sui 78 arresti tra boss e affiliati del clan Sant'Anna, gli inquirenti hanno appurato tramite le dichiarazioni di alcuni pentiti, che il voto del 2009, che vide trionfare Giovanni Santomauro, venne condizionato anche attraverso atti di violenza.
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Il Mattino