CAVA DE' TIRRENI - Mezzanotte e dieci: un potentissimo ordigno esplode davanti al portone d’ingresso di un palazzo in via Vittorio Veneto. La potenza del materiale...
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Neanche ventiquattr’ore prima una bomba carta è esplosa davanti al mobilificio Senatore a Santa Lucia, distruggendo l’intero negozio. C’è un legame tra i due episodi dinamitardi? E, soprattutto, a chi è rivolto l’avvertimento in via Veneto? A questa domanda stanno cercando di dare una risposta gli agenti del commissariato di polizia, diretti dal vicequestore Marzia Morricone. Secondo le prime ricostruzioni, non si tratta di una bomba carta o comunque di un ordigno rudimentale. Gli attentatori avrebbero usato un materiale esplosivo più potente - c’è chi ipotizza il tritolo, ma gli inquirenti non confermano - quindi l’attentato non potrebbe essere ricondotto ad una bravata.
Sembra del tutto anomalo anche l’orario, visto che a mezzanotte ci sono ancora molte persone in strada. Dai primi accertamenti, sembra che nessuno dei condomini abbia un profilo da possibile bersaglio: nel palazzo vivono professionisti, operai e pensionati. Gli inquirenti hanno sequestrato le immagini del sistema di videosorveglianza di un negozio della zona. Nei filmati si vedrebbero due ragazzi con il volto scoperto e un berretto in testa intenti a piazzare l’ordigno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino