Boom di pazienti e turni di 12 ore per il personale, l'inferno del pronto soccorso a Nocera

Carenza di personale e bacino di utenza molto vasto

L'ospedale di Nocera Inferiore
Ritorna ciclicamente il problema della carenza di personale e della troppa utenza al pronto soccorso di Nocera Inferiore, all'Umberto I. Il direttore sanitario del Dea...

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Ritorna ciclicamente il problema della carenza di personale e della troppa utenza al pronto soccorso di Nocera Inferiore, all'Umberto I. Il direttore sanitario del Dea Nocera-Pagani-Scafati, Maurizio D’Ambrosio, ricorda quelle che a suo avviso sono le ragioni delle lunghe attese e dei disservizi denunciati dall'utenza, che quotidianamente fanno accesso all'ospedale di Nocera. «Un solo Pronto soccorso non basta, ce ne vorrebbero almeno due per far fronte al grande numero di utenti che, giornalmente, si rivolgono ai medici dell'Umberto I. Ma il problema non è organizzativo - ha detto -. Noi siamo preparati a dare assistenza a tutti, ma spesso e volentieri su 200 accessi giornalieri meno della metà sono realmente casi da Pronto soccorso, tutti gli altri possono essere tranquillamente trattati dalla medicina territoriale di primo livello, ossia medici di base, pediatri e guardia medica. Purtroppo ciò non avviene e determina un sovraccarico che genera, inevitabilmente, lunghe attese e la percezione che qualcosa nell'organizzazione del servizio non funzioni, generando poi insoddisfazione dell'utente, ma anche rabbia che spesso e volentieri sfocia in atti di violenza. Purtroppo chi accede al Pronto soccorso dovrebbe comprendere che la priorità viene data ai casi più gravi, per questo si attribuisce un codice ai pazienti. È normale che con un codice bianco o verde si attendano ore prima di essere presi in carico. Inoltre sarebbe opportuno non raggiungere il Pronto soccorso con mezzi propri ma affidandosi al 118, per un trasporto protetto e venire quando c'è realmente una necessità. Il nostro compito è di salvare la vita delle persone, ma per quanto ci si sforzi il nostro impegno è impari rispetto alla mole di lavoro».

A questo si aggiungono, però, anche gli accessi impropri. La struttura da tempo registra la carenza di personale e spesso la poca tolleranza di utenti e pazienti. I turni, come accade da anni, sono molto pesanti per il personale: anche 12 ore di fila, con una manciata di minuti di pausa. La pianta organica prevede almeno 24 medici, 45 infermieri e 20 operatori socio-sanitari. Il servizio, ad oggi, viene assicurato con 9 medici e 38 infermieri. Ancora, il rimaneggiamento degli spazi risulta essere un ulteriore problema per chi entra in pronto soccorso. Manca l'area per l'utenza in barella e per il personale delle ambulanze, così come lo spazio per gli operatori è stato ridotto. Non ci sono nemmeno bagni, docce e sale ristoro. Senza contare che un paziente, spesso, entra con almeno 3-4 familiari, creando ulteriormente problemi di spazio e organizzazione. In coda, ma non meno importante, la violenza degli utenti che spesso, pur di non attendere o pretendere di entrare in reparto, aggrediscono senza scrupoli li personale medico. 

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Il Mattino