SALERNO - Stangata sui docenti in procinto di ritornare a Salerno dopo anni di lezioni al nord. Sulle procedure di mobilità nazionale piomba il macigno dei tagli e degli...
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Eppure qualcosa non andrà secondo aspettative. Sono 2.200 circa le domande di avvicinamento a Salerno pervenute alla direzione scolastica di via Monticelli da parte di insegnanti attualmente in servizio al centro nord Italia; tra questi ci sono anche i 970 docenti assunti nel piano 2015-2016 della riforma della Buona Scuola. C’è chi è stato assunto tre o quattro anni fa e che era in attesa di un avvicinamento, e c’è chi è stato assunto un anno fa e poteva usufruire della caduta del vincolo triennale secondo quanto sottoscritto tra sindacati e Ministero dell’Istruzione col decreto di mobilità nazionale estivo. Per molti, però, le attese resteranno vane. In tanti dovranno restare lontano da casa e rassegnarsi ad un’altra annata da pendolari. I posti per i rientri ammontano a 570 su 2200 richieste di ritorno. I posti disponibili tengono conto dei pensionamenti che scatteranno da settembre e delle cattedre assegnate in organico di diritto da una recente informativa sugli organici varata dall’Ufficio scolastico regionale. I posti liberi da assegnare sono quindi 412 dopo i pensionamenti e 161 per effetto dell’aumento delle cattedre in organico di diritto.
«Abbiamo assegnato alla provincia di Salerno un buon contingente di posti in organico di diritto – dichiara la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese – sono aumentati rispetto a quelli dell’anno scorso». Eppure i posti liberati dai pensionamenti e quelli assegnati in organico di diritto dall’amministrazione non basteranno a venire incontro ai docenti che insegnano al nord e che puntavano a trasferirsi in mobilità a Salerno. C’è posto solo per 1 docente su 4 richiedente trasferimento, in pratica per 570 su 2200 richiedenti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino