Capaccio Paestum, ragazzina annegò nel 2014: assolti titolare della struttura e bagnino

Imputati assolti perché il fatto non sussiste

Il lido
Non c’è nessun colpevole per la morte di Angela Angelino, la ragazzina di 11 anni di Caivano che il 31 luglio 2014 perse tragicamente la vita annegando nel mare...

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Non c’è nessun colpevole per la morte di Angela Angelino, la ragazzina di 11 anni di Caivano che il 31 luglio 2014 perse tragicamente la vita annegando nel mare di Capaccio Paestum, in località Ponte di Ferro.

La Corte d’Appello di Salerno ha accolto gli appelli di Stefano Mauro, titolare della struttura alberghiera Hotel Parco dei Principi (difeso dall’avvocato Francesco Raeli), e di Amedeo Milite, il bagnino della spiaggia (difeso dall’avvocato Vincenzo Caliendo), assolvendo gli imputati “perché il fatto non sussiste”. 

La tragedia si consumò nel cuore dell’estate quando la ragazzina, in vacanza con la famiglia, perse la vita, trascinata al largo dalla corrente, mentre stava in mare con il papà che riuscì a salvarsi. I soccorsi, complicati dalle condizioni marine avverse, permisero di salvare la vita soltanto al genitore; nulla da fare, invece, per la piccola Angela, sopraffatta dalla forza delle acque e recuperata quando ormai, purtroppo, il suo cuore aveva smesso di lottare. All’esito delle indagini, erano stati rinviati a giudizio per omicidio colposo il titolare della struttura e il bagnino: il primo per mancanza di alcune delle dotazioni di sicurezza previste dalla vigente ordinanza balneare; il secondo, per non aver esercitato la dovuta vigilanza.

 

Altresì, fu rinviato a giudizio per i reati di falso ideologico nella redazione della annotazione di servizio e per favoreggiamento personale il Secondo Capo Scelto della Guardia Costiera Raffaele Taddeo, Ufficiale in servizio presso la Capitaneria di Porto di Agropoli e intervenuto sui luoghi del fatto, il quale fu assolto “perché il fatto non sussiste”, in primo grado, il 4 luglio del 2022. In primo grado, invece, furono condannati il titolare della struttura Mauro e il bagnino Milite, assolti con formula piena dalla Corte di Appello

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Il Mattino