Carabiniere di San Severino nell'inferno dell'A14: «Ustionato, ho aperto la mia caserma ai feriti»

Carabiniere di San Severino nell'inferno dell'A14: «Ustionato, ho aperto la mia caserma ai feriti»
Miracolato. Ma anche eroe. Nell’esplosione avvenuta l’altro ieri sull’A14, causata dall’impatto tra un’autocisterna e un camion che trasportavano...

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Miracolato. Ma anche eroe. Nell’esplosione avvenuta l’altro ieri sull’A14, causata dall’impatto tra un’autocisterna e un camion che trasportavano liquidi infiammabili, è rimasto ferito anche Elio Norino, capitano dei carabinieri, comandante della compagnia dell’Arma di Borgo Panigale (quartiere di Bologna), originario di Mercato San Severino. Durante le operazioni di soccorso, ha riportato ustioni di primo e secondo grado alla testa, alla gamba sinistra e alle mani, ma, nonostante ciò, ha continuato, per circa un’ora, a soccorrere i feriti. Il suo intervento è stato provvidenziale e ha permesso di salvare la vita a molte persone. La caserma dei carabinieri di Borgo Panigale è situata a circa 200 metri dal luogo dell’incidente. Trasportato in ospedale, ha scelto di restare ricoverato per poche ore, per poi ritornare subito al lavoro. 

«Erano le ore 13,45 circa di lunedì - racconta il capitano Norino - quando, in caserma, abbiamo udito un primo forte boato. Io e i miei carabinieri ci siamo precipitati in strada per verificare cosa fosse successo. Scesi in strada, abbiamo subito notato una colonna di fumo e fiamme alte sulla tangenziale che sovrasta la zona in cui è ubicata la nostra caserma». A quel punto, i militari hanno bloccato il traffico veicolare sulla via Emilia e hanno fatto allontanare le persone presenti in zona e i curiosi che si stavano avvicinando all’area. L’allontanamento delle persone è stato provvidenziale perché, dopo tre minuti circa, c’è stata la seconda esplosione, la più potente, che ha causato il crollo di parte del ponte. La deflagrazione ha provocato un’onda d’urto e di calore tremenda. «In quel frangente - aggiunge Norino - sono rimasto ustionato. Ma non potevo pensare a me. Dovevamo soccorrere tante persone. Ho fatto aprire le porte della mia caserma, dove si sono riparati diversi feriti e dove sono giunti i primi soccorsi. Momenti terribili, nei quali un carabiniere non pensa a sé, ancorché ferito, ma ai cittadini. In nostro aiuto sono poi subito giunti i colleghi di altre compagnie dei carabinieri di Bologna. Solo allora, sono stato trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna». Molti pensano che sia stato miracolato: «Non so - dice Norino - di certo ci è andata bene». In tanti lo considerano già eroe per aver salvato la vita a tante persone. «Ho fatto solo il mio dovere», conclude l’ufficiale dell’Arma. Norino è figlio di Luigi Ermes, ex comandante della polizia municipale di Mercato San Severino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino