Carfagna: «Regionali, si può vincere Campania? Con De Luca sta peggio»

Carfagna: «Regionali, si può vincere Campania? Con De Luca sta peggio»
«Il giudizio su De Luca non è un giudizio positivo. Non è riuscito ad incidere, a lasciare traccia, a lasciare un segno. La Campania sta addirittura peggio di...

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«Il giudizio su De Luca non è un giudizio positivo. Non è riuscito ad incidere, a lasciare traccia, a lasciare un segno. La Campania sta addirittura peggio di prima». Così la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna ha parlato del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine dello scambio di auguri natalizi nella sede provinciale di Forza Italia a Salerno. «Aveva promesso - ha aggiunto - una rivoluzione nella sanità e nei trasporti. Nulla di tutto questo è accaduto. Penso che riusciremo a vincere le regionali. Ci troveremo una situazione difficile fatta di inefficienze, di incapacità a risolvere i problemi dei cittadini. Avremo il dovere di rimboccarci le maniche e mettere in piedi una squadra di uomini e donne appassionati e capaci per restituire ai cittadini campani la speranza di credere in un futuro migliore. L'obiettivo è quello di costruire un centrodestra unito, noi crediamo non nel partito unico ma nell'unita del centrodestra, un centrodestra plurale. Lavoreremo in maniera determinata all'unità del centrodestra».


Sull'ipotesi di una donna alla guida della Regione Campania, la Carfagna dice: «Penso che il tempo sia maturo perché sempre più donne ricoprono incarichi di rilievo. Vediamo quello che accade nel mondo. Io credo che i tempi siano maturi. Non è una questione di donna o uomo, ma una questione di persone capaci e incapaci. Di donne capaci ce ne sono davvero tante. Io non mi sono mai tirata indietro - ha ribadito dinanzi alle sollecitazioni dei giornalisti su una sua eventuale candidatura - rispetto alle sfide con cui mi sono confrontata. Non è però il momento questo per avanzare candidature. Noi crediamo nell'unità del centrodestra. Con gli alleati di centrodestra adesso dobbiamo parlare di programmi, di progetti e di cittadini a cui dare le risposte. Solo dopo troveremo il candidato migliore. Troveremo lo strumento più adatto per scegliere un candidato nel quale possano identificarsi quanti più cittadini possibili». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino