Cava, contributi Inps indebiti del Comune sequestri a sindaco e vicesindaco

Cava, contributi Inps indebiti del Comune sequestri a sindaco e vicesindaco
Ottantamila euro, a tanto ammonta il sequestro eseguito, nei giorni scorsi, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno nei confronti del sindaco, Vincenzo Servalli, e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ottantamila euro, a tanto ammonta il sequestro eseguito, nei giorni scorsi, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno nei confronti del sindaco, Vincenzo Servalli, e dell'assessore ai Lavori Pubblici (già vicesindaco) di Cava dè Tirreni, Nunzio Senatore, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, su alcuni versamenti eseguiti dall'Amministrazione comunale - ritenute assistenziali, previdenziali e assicurative - a favore dei dirigenti. Le norme in vigore prevedono infatti che il Comune provveda al pagamento dei contributi all'INPS solo per gli «eletti» che lavorano «esclusivamente» per l'Ente. In caso contrario, l'obbligo resta in capo agli stessi amministratori.

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Salerno ha accertato che, diversamente da quanto dichiarato nelle autocertificazioni, il primo cittadino e l'assessore avevano di fatto continuato a svolgere, in pieno mandato elettorale, altre attività professionali - l'uno quella di consulente assicurativo e l'altro di amministratore di un'impresa di costruzioni - per le quali percepivano regolari compensi. In definitiva, i due amministratori, facendo risultare un rapporto di lavoro «esclusivo» con il Comune, avevano fatto sì che i loro contributi gravassero sul bilancio dell'Ente. Per garantire la restituzione delle somme illegittimamente versate gli inquirenti hanno quindi emesso un provvedimento di sequestro d'urgenza dei conti correnti del sindaco e dell'assessore, chiamati ora a rispondere dell'indebita percezione di oneri previdenziali quantificati, rispettivamente in 60mila euro per il sindaco e 20mila euro per l'assessore.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino