Ospedale di Eboli declassato, il sindaco nel mirino: «Riferisca in consiglio»

Capaccio, pneumologo e capogruppo di Eboli Responsabile: «Spieghi il mancato incontro con Regione, Asl e Battipaglia»

L'ospedale di Eboli
Dinanzi alla decisione del depotenziamento del Maria Santissima Addolorata di Eboli gli attori in gioco, politici, medici e sindacati, sembrano increduli ma la sensazione è...

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Dinanzi alla decisione del depotenziamento del Maria Santissima Addolorata di Eboli gli attori in gioco, politici, medici e sindacati, sembrano increduli ma la sensazione è anche che si assista impotenti alla realizzazione di un disegno pronosticato che diventa sempre più chiaro. Parla Damiano Capaccio, capogruppo di Eboli Responsabile, ma anche medico pneumologo che ben conosce il nosocomio cittadino dove presta servizio. «È una situazione molto complessa per la città. Nei fatti l’ospedale unico, nella programmazione regionale ha già un sito, cronoprogramma e finanziamento. Per certi versi, stando ai fatti, è surreale - spiega Capaccio - infatti, il processo per arrivare all’ospedale unico era stato avviato correttamente dalla convergenza su un documento dei sindaci Conte e Francese, condiviso dalla direzione generale dell’Asl Salerno da sottoporre alla Regione Campania per l’ospedale unico della piana del Sele e l’individuazione di un sito concordato per la struttura. Poi è cambiato tutto. Come rappresentante in consiglio comunale di Eboli Responsabile, chiedo al sindaco Mario Conte di riferire in consiglio le motivazioni del mancato incontro istituzionale tra Regione Campania, Asl e Comuni di Eboli e Battipaglia». 

La richiesta di costruire un ospedale unico della Valle del Sele che ha mobilitato la città lo scorso agosto non solo non è servita, è stata anche completamente bypassata così come si evince nell’ultimo documento programmatico della Regione Campania che di fatto declassa il nosocomio cittadino ad una semplice struttura sanitaria territoriale con una possibile dislocazione dei posti letto per acuti su Battipaglia. All’urgenza della situazione non corrisponde una reazione repentina, il rischio è che si lasci passare ancora altro tempo, prezioso, prima di trovare un modo giusto ed efficace per arrestare un processo iniziato da lungo tempo. Mario Conte ha fatto sapere di avere l’intenzione di riunire il comitato costituito ad hoc nei mesi scorsi, entro metà della settimana entrante per decidere quale mossa portare avanti. Si ipotizza una nuova manifestazione ma anche la volontà di impugnare gli atti.

«L’incontro avvenuto lo scorso novembre all’Asl ha decretato la fine del presidio ospedaliero di Eboli, soprattutto per quanto riguarda l’emergenza e i reparti chirurgici, come ribadito nel corso degli anni più volte dalla Uil Fpl in vari incontri e consigli comunali monotematici - ha affermato Vito Sparano, Uil Fpl - conosciamo tutti i responsabili di questa situazione. Si abbia il coraggio di rimuovere chi rema contro il nostro ospedale».

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Il Mattino