Cilento, festa virtuale per i dieci anni della Dieta Mediterranea Unesco

Cilento, festa virtuale per i dieci anni della Dieta Mediterranea Unesco
Sono trascorsi dieci anni, esattamente oggi, da quando la dieta mediterranea è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco. Festa...

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Sono trascorsi dieci anni, esattamente oggi, da quando la dieta mediterranea è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco. Festa “virtuale” a Pollica, patria della Dieta Mediterranea, dove lo scienziato americano Ancel Keys ha studiato i benefici di uno stile di vita corretto, visto che la situazione d’emergenza legata al Covid-19 non ha consentito di organizzare eventi sul territorio. Diverse però le iniziative svoltesi in “remoto” e in collaborazione con Mipaaf, Mattm, Mibact, Maeci, Ministero della Salute, Miur, Comitato Nazionale Italiano per L’Unesco.

«A Pollica avremmo preferito che questo decennale rappresentasse  una nuova ripartenza per investire ancora di più sul nostro stile di vita e quindi sulla dieta Mediterranea – fa sapere Stefano Pisani, sindaco di Pollica - Il presidente Bernarbè ricordava quando ci siamo incontrati per definire un piano lungo un anno che celebrasse soprattutto tracciasse gli elementi fondamentali della dieta Mediterranea. Non ci siamo riusciti, l’appuntamento per noi è solo rimandato. Cercheremo di innovarlo con la tecnologia, nei dieci anni più uno che ricadranno nel 2021».

Quindi, chiosa: «Per le piccole comunità e per i borghi è molto complicato far emergere un concetto che prima ci dava il presidente Bernabè: conservare non significa congelare, lo stile di vita mediterraneo nel tempo è stato il frutto della sedimentazione di sapere, della cultura, di tradizioni, di scoperta e innovazione. Elea Velia, patria dei filosofi dell’Antica Grecia, ha visto l’inizio della composizione del puzzle della dieta Mediterranea poi diffusa ovunque. Noi abbiamo un compito molto arduo, riuscire a preservare lo stile di vita mediterraneo patrimonio culturale e materiale dell’umanità e far sì che sopravviva alla modernità. Lo possiamo fare in un unico modo, dando ai più giovani gli elementi di fornire la stratificazione culturale e la diffusione dello stile di vita mediterraneo».

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Il Mattino