Cilento, il nido di Acqua Marina sul lungomare delle tartarughe

Cilento, il nido di Acqua Marina sul lungomare delle tartarughe
MONTECORICE - Alla fine, Acqua Marina, ce l’ha fatta. E’ stata ribattezzata così la tartaruga Caretta Caretta che ieri sera al quarto tentativo, dopo i primi...

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MONTECORICE - Alla fine, Acqua Marina, ce l’ha fatta. E’ stata ribattezzata così la tartaruga Caretta Caretta che ieri sera al quarto tentativo, dopo i primi tre andati a vuoto, è riuscita a deporre le uova a Baia Arena, tra i comuni di Montecorice e di Castellabate. L’esemplare, di circa 30 anni e di 90 cm di carapace, ha nidificato intorno alle 22.30 di ieri, risalendo per l’ennesima volta quel tratto di spiaggia, dove aveva già tentato invano nelle precedenti.


Sul posto sono giunti gli esperti della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli che, insieme ai volontari dell’Enpa e del Museo Vivente di Pioppi, hanno recintato il nido e messo un satellitare sulla tartaruga, che consentirà agli esperti di monitorare i suoi prossimi spostamenti. Sul posto anche gli uomini del locale ufficio marittimo di San Marco di Castellabate, coordinati dalla Capitaneria di Porto di Agropoli agli ordini del comandante Giulio Cimmino.
 
Giornata difficile, quella di ieri, per mamma tartaruga che ha tentato in più occasioni di nidificare. «Nel primo caso, si è scontrata contro lettini e materassini ed è tornata in mare. La seconda ha scavato ma è stata avvicinata ed accarezzata per cui è andata via di nuovo. La terza volta era risalita ed è stata ributtata in mare» hanno, infatti, scritto prima del suo ritorno definitivo in spiaggia per nidificare gli esperti del centro Dohrn sulla pagina Facebook “Taratarughe Marine in Campania”, cercando di sensibilizzare i troppi curiosi che, pur di fare un video o una foto, hanno disturbato l’animale. Ma, alla fine, tutto bene quel che finisce bene.

Si tratta del quarto nido censito nel Cilento quest’anno dopo quello di Ascea e i due di Caprioli. A Baia Arena, invece, è la terza nidificazione (2006-2012-2018), tant’è che il lungomare già da tempo è stato ribattezzato “Lungomare delle Tartarughe”.
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Il Mattino