Coronavirus, cinema e teatri in ginocchio: «Decreto pesante, meglio chiudere»

Coronavirus, cinema e teatri in ginocchio: «Decreto pesante, meglio chiudere»
Cancellati spettacoli, eventi e manifestazioni: il mondo della cultura si ferma per il decreto sul coronavirus che oltre a chiudere scuole e università infligge una brusca...

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Cancellati spettacoli, eventi e manifestazioni: il mondo della cultura si ferma per il decreto sul coronavirus che oltre a chiudere scuole e università infligge una brusca frenata alla vita sociale. Non senza suscitare polemiche tra gli operatori che giudicano il decreto inapplicabile nella parte in cui prevede il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro tra gli spettatori. Per non parlare della data ultima di stop (15 marzo o 3 aprile): anche su questo punto il decreto ha ingenerato confusione. Resiste solo qualche cinema, forte di un’affluenza ridotta di spettatori che consente un più agevole rispetto della normativa di sicurezza, come nel caso del San Demetrio, aperto sia ieri che oggi. Per quanto riguarda i teatri, sono sospese fino al 3 aprile le attività di Teatro Verdi e Sala Pasolini, ma il Teatro pubblico campano «è già al lavoro per riprogrammare gli spettacoli sospesi». Si temono però, ripercussioni sulla campagna abbonamenti della imminente stagione del Verdi che si presenta martedì. Il Ghirelli ha rinviato gli appuntamenti fino al 3 aprile mentre Il Piccolo Teatro del Giullare ha cancellato lo spettacolo del fine settimana «Si chiude da sé».


Il Teatro Portacatena ha annullato gli spettacoli fino al 15 marzo, tra cui “Zeze, chiacchiere e tarantelle”: «È un teatro piccolo di 50 posti, avremmo dovuto vendere 25 biglietti per rispettare il decreto, per cui abbiamo deciso di rinviare. Negli ultimi giorni comunque, avevamo già registrato un certo allontanamento del pubblico», spiega il direttore artistico Franco Alfano. Critico sulle nuove disposizioni, Ugo Piastrella del Teatro Nuovo: «Per rispettare il decreto avremmo dovuto far sedere ogni tre sedie uno spettatore, ogni tre file. Dei 280 posti avremmo potuto utilizzarne 50. È un decreto inapplicabile, più coerente sarebbe stato dire «state chiusi». Il Nuovo ha rinviato tre spettacoli: il 4 e 5 aprile si recupera “Casa di frontiera”, il 18 e 19 aprile “Uomo e galantuomo” non so ancora per lo spettacolo di Tony Tammaro».


Sospese fino al 3 aprile le attività del cinema e del teatro Delle Arti, rinviata l’inaugurazione della mostra di Antonio Gesualdi sempre al Delle Arti. Gli spettacoli di Marino Cogliani dell’8 marzo e quello di Sebastiamo Somma del 21 marzo, saranno recuperati nei mesi di aprile e maggio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino