Clan Cuomo, a Firenze le prime condanne

Clan Cuomo, a Firenze le prime condanne
Clan Cuomo a Firenze, arrivano le prime condanne dopo la maxi inchiesta condotta dall’Antimafia sulle attività del gruppo dei due fratelli di Nocera Inferiore,...

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Clan Cuomo a Firenze, arrivano le prime condanne dopo la maxi inchiesta condotta dall’Antimafia sulle attività del gruppo dei due fratelli di Nocera Inferiore, spostatisi nel capoluogo toscano per preparare la rivalsa contro la fazione avversaria del quartiere nocerino di Piedimonte. Ieri il gup del tribunale di Firenze ha condannato a 6 anni e 6 mesi Luigi Cuomo (fratello del più noto Michele, che invece finisce a giudizio con l’ordinario), 3 anni e 10 mesi per Filippo Boffardi, 3 anni e 4 mesi per Gennaro De Prisco, 10 mesi per Antonio Tegolo e 3 anni di carcere per Luigi D’Auria e Sabato Mariniello, questi ultimi due accusati di aver piazzato una bomba contro il ristorante “Pizza Cozze & Babà” di proprietà di Luigi Cuomo. Era il 23 febbraio del 2021. Le condanne sono legate alle richieste di abbreviato degli imputati. Hanno invece patteggiato la loro pena Anna Eboli (10 mesi e 20 giorni), Michele Cuomo jr (1 anno e 4 mesi) e Saverio D’Antonio (6 mesi). Non luogo a procedere, infine, per Domenico Rese (per soli tre capi d’accusa), Diodato Civale, Luigi De Rosa e Kazi Shanin, accusati questi ultimi tre di associazione mafiosa finalizzata a lucrare su un giro di extracomunitari, con assunzioni fittizie nella stessa pizzeria. Ogni falso contratto valeva 1500 euro. Regge, in attesa degli esiti del dibattimento che partirà il prossimo novembre, l’accusa di associazione mafiosa per uno dei due fratelli Cuomo. Il processo sarà invece affrontato dal resto degli imputati, con la doppia accusa di associazione mafiosa, finalizzata ad una serie di reati satellite. Tra questi il possesso di armi, ricettazione, furto di biciclette di notevole valore e usura.


LA RICOSTRUZIONE

Dopo l’esplosione dell’ordigno - che secondo le indagini fu piazzata dopo l’arresto di Michele Cuomo, a testimoniare la debolezza del suo gruppo in sfavore di quello di Piedimonte - gli inquirenti, tra Squadra Mobile e Guardia di Finanza, ricostruirono il movimento dei due fratelli, trasferiti a Firenze per riorganizzarsi. Stando alle accuse, era proprio il ristorante a fungere da luogo operativo del gruppo. La licenza del negozio sarebbe stata ottenuta con una falsa dichiarazione dal nocerino, che avrebbe omesso di segnalare di essere sottoposto a misura di prevenzione personale. Quella attestazione fu utilizzata affinché la società di gestione della pizzeria ottenesse contributi a fondo perduto e finanziamenti con garanzia statale per 32mila euro, sfruttando il decreto emergenziale Covid 2020 a sostegno delle imprese in difficoltà. I proventi delle attività criminose sarebbero servite a far recuperare armi al gruppo Cuomo per la faida con il clan rivale di Piedimonte, esplosa nel dicembre 2020, quando fu scarcerato Michele Cuomo. Nel collegio difensivo gli avvocati Gregorio Sorrento, Raffaele Astarita, Anna Vitolo, Fortunato De Felice e Antonio Fasolino. 

 

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Il Mattino