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Il Coronavirus varca la soglia del convento e infetta l’intera comunità religiosa: le otto suore poverelle dell’istituto Palazzolo, ubicato nella frazione Piazza del Galdo di Mercato San Severino, sono, da alcuni giorni, positive al Covid-19. Per fortuna, sono asintomatiche. E, nell’intera comunità locale, scatta una gara di solidarietà per assisterle. «Grazie a Dio - spiega, al telefono, suor Simona Locatelli, la madre superiora del convento, originaria di Bergamo - siamo tutte asintomatiche. Finora, non è nulla di grave. Ringrazio il sindaco, Antonio Somma, il parroco, don Marco Carpentieri, e i tanti parrocchiani per la loro vicinanza: non ci fanno mancare nulla». C’era preoccupazione, in città, non solo per le otto religiose, ma anche per i bimbi che, presso l’istituto Palazzolo, frequentavano il doposcuola, che garantisce lezioni individuali, e per i piccoli dell’asilo nido e gli addetti laici ai due centri. «Grazie a Dio - prosegue suor Simona - stanno tutti bene, i tamponi a cui sono stati sottoposti i piccoli e gli educatori sono tutti negativi». Ci si chiede come si sia sviluppato il focolaio nel convento. «Io - aggiunge suor Simona - sono stata a Bergamo prima del 15 dicembre e poi sono tornata nel convento. Potrei essermi infettata nella bergamasca e poi aver contagiato le consorelle. Oppure, l’inizio del tutto potrebbe essere dovuto a un altro fattore. Chissà, non potremo mai saperlo». La comunità religiosa è composta da un’altra suora originaria di Bergamo e poi dalle altre consorelle provenienti da Napoli, Milano, Sardegna, Calabria e Veneto: l’età varia dai 45 agli 83 anni. «Proviamo - prosegue suor Simona - solo un po’ di stanchezza e un po’ di debolezza, che incidono sulla ripresa delle attività quotidiane». La religiosa bergamasca spiega come la sua comunità vive questi giorni di isolamento: «ci dedichiamo - afferma - alla preghiera, che vive anche di momenti comunitari, alla lettura. Viviamo alcuni momenti insieme, come quando preghiamo, o durante i pasti. Poi, ci siamo divisi i compiti: c’è chi cucina, chi lava i panni e chi gli ambienti del convento. La Provvidenza è grande, non ci fa mancare nulla. Il parroco, il sindaco, i fedeli, ci assistono: ci consegnano alimenti e farmaci sull’uscio del convento.
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Il Mattino