Coinvolti in una vicenda familiare, assolti tre carabinieri a Capaccio

Coinvolti in una vicenda familiare, assolti tre carabinieri a Capaccio
In una vicenda familiare, che vedeva un padre molto contrariato dall'inattesa gravidanza della figlia e ancor di più del fatto che i  genitori del fidanzatino...

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In una vicenda familiare, che vedeva un padre molto contrariato dall'inattesa gravidanza della figlia e ancor di più del fatto che i  genitori del fidanzatino (nonchè padre del bambino) stavano aiutando economicamente la giovanissima coppia, erano rimasti coinvolti tre carabinieri che prestavano servizio presso la caserma di Capaccio: il comandante Gerardo Leo (difeso dall'avvocato Giuseppe Della Monica), Andrea Tambasco (difeso dagli avvocati Carmine Giovine e Francesco Guerritore) e Giovanni Margarucci (difeso dall'avvocato Gaetano Di Vietri). Tutti e tre erano finiti sotto processo insieme ad altri coindagati coinvolti nella vicenda, ma al termine del dibattimento sono stati assolti dai giudici della terza sezione penale (presidente Passaro, a latere D'Antuono e Squillaci) del Tribunale di Salerno sia perchè il fatto non sussiste e, per un capo d'imputazione (riguardante solo Leo) per intervenuta prescrizione.

Assolti, sia nel merito ma anche per assenza della necessaria condizione di procedibilità, anche gli altri imputati: Giovanni Grimaldi (per il quale è intervenuta la prescrizione per uno dei capi di imputazione), Gianluca Voria, Marco Grinaldi e Stella Compagnone. Secondo le accuse, i tre carabinieri si erano prestati alle richieste di Giovanni Grimaldi di «farla pagare al consuocero che l'aveva denunciato per una minaccia ricevuta». Consuocero che, periodicamente, si recava a Capaccio per andare a trovare i due ragazzi ed il nipotino che nel frattempo era nato, e che quindi - secondo le accuse che però non hanno retto in dibattimento - sarebbe stato facile «intercettare» durante un posto di controllo predisposto dai carabinieri. 

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Il Mattino