Si muove oggi la grande macchina della carità messa su dalla Fondazione Banco Alimentare che ha organizzato per l’intera giornata la «Colletta nazionale», giunta alla...
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Nell’anno in corso, nella sola provincia di Salerno sono state distribuite 6.000 tonnellate di prodotti per un valore commerciale di circa 12 milioni di euro. L’8% è stato ottenuto proprio grazie alla Giornata nazionale, il 35% invece grazie alla raccolta quotidiana presso i centri della grande distribuzione, le mense, i mercati ortofrutticoli, i negozi di generi alimentari. Infine il restante 57% è stato garantito dall’Unione europea che ha concesso al Banco le eccedenze alimentari del settore agricolo, grazie ad uno specifico programma di aiuto ai bisognosi. Insomma, la giornata è essenziale per consentire alla Fondazione di rispondere alle esigenze dei poveri, in costante e allarmante aumento. Sempre a Salerno e provincia le associazioni convenzionate con il Banco sono attualmente 143, con un aumento di 40 strutture caritative nell’ultimo anno. Le richieste di accreditamento erano molte di più, circa 180. «Non siamo riusciti ad accontentare tutti – dice Roberto Tuorto, direttore del Banco Alimentare Campania, che ha la sede centrale a Fisciano, in via Ponte don Melillo – perché non avevamo alimenti da distribuire a così tante realtà. Abbiamo purtroppo detto no a tanti, anche ad alcune parrocchie, ma abbiamo preferito dare la precedenza ad associazioni che operano in Comuni dove il Banco alimentare era del tutto assente». Insomma, per quanto la quantità di prodotti alimentari sia notevole, non basta ad accontentare tutti. «Anche per questo – continua Tuorto – rinnovo l’invito a partecipare alla Colletta alimentare. Un italiano su dieci soffre di povertà alimentare, in soli 7 anni la povertà assoluta è quasi triplicata, siamo passati da 2,4 milioni di persone nel 2007 a 6 milioni di poveri nel 2013, persone che sono incapaci di sostenere la spesa minima per alimentazione, casa e vestiti. La fame in Italia è un’emergenza che non si può ignorare. Come ricordato più volte anche da Papa Francesco tutti hanno diritto ad avere accesso ad una alimentazione adeguata, si tratta di un bisogno primario. E tutti possono fare qualcosa». La Fondazione Banco alimentare nacque nel 1989 per iniziativa di don Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione, e di Danilo Fossati, imprenditore e fondatore dell’azienda Star. La sede italiana è a Milano, ma sul territorio sono attualmente presenti 21 sedi regionali guidate dal presidente nazionale Andrea Giussani. Il Banco non consegna direttamente il cibo ai poveri, ma lo immagazzina nel grande centro di raccolta di Fisciano, dov’è custodito con procedure di conservazione dagli alti livelli di sicurezza ed è poi assegnato alle associazioni, agli enti, alle strutture che hanno un contatto diretto con i bisognosi. Tra le altre realtà solidali, il Banco fa da supporto alle mense dei poveri, consentendo di garantire oltre 4.500 pasti al giorno in tutta Italia. La Fondazione offre tra l’altro un’ottima cartina di tornasole per verificare i livelli di povertà toccati dalla popolazione. Secondo i dati del Banco, cresce notevolmente la percentuale di chi è ritenuto «a rischio», addirittura il 29% della popolazione campana, cui basta una spesa non prevista per ritrovarsi nell’impossibilità di pagare. L’ultimo dossier sulla povertà e le risorse della Caritas, datato 2013, ha rilevato che sono ben 40mila le persone che si sono rivolte all’organismo della carità per chiedere aiuto. E se un tempo erano per lo più stranieri, oggi sono in maggioranza italiani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino