Colpo di pistola contro il bar avvertimento o bravata, è giallo

Colpo di pistola contro il bar avvertimento o bravata, è giallo
NOCERA INFERIORE - Un avvertimento, una bravata o una fatalità. Son i tre ragionamenti che hanno fatto i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, quando...

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NOCERA INFERIORE - Un avvertimento, una bravata o una fatalità. Son i tre ragionamenti che hanno fatto i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, quando ieri mattina sono giunti in via Vescovado per constatare che la porta d’ingresso di un bar-tabacchi era stata danneggiata da un proiettile. Ad avvisarli erano stati gli stessi titolari dell’attività commerciale, ubicata lungo la strada che porta al palazzo vescovile. Quando avevano alzato la saracinesca, dopo 36 ore di chiusura, hanno notato il foro di dimensioni tutt’altro che piccole verso la parte bassa della vetrata. 


Il proiettile aveva danneggiato non solo l’ingresso, ma anche una parete interna al locale, oltrepassando uno scaffale in legno posizionato in alto. I carabinieri hanno ascoltato titolari e personale dell’esercizio, per poi procedere ai rilievi di competenza. Gli uomini guidati dal maggiore Michele Avagnale non possono escludere di seguire alcuna pista. Gli elementi a disposizione sono però pochi, se non irrisori. La prima pista è quella che conduce ad una bravata, probabilmente consumata nei giorni di festa a ridosso del nuovo anno. Con tante persone impegnate a divertirsi con botti e petardi, molto spesso anche di grossa portata e dalla potenza considerevole. Il che non escluderebbe anche l’uso di pistole o altre armi da fuoco: basta ricordare i precedenti di quanto avvenuto negli anni passati nelle varie città dell’Agro nocerino sarnese. Una seconda ipotesi, dai toni più allarmanti, porterebbe invece a pensare ad un’azione di stampo criminale. Un’azione mirata, eseguita con l’obiettivo di intimorire chi gestisce quell’attività commerciale per altri motivi, ad oggi sconosciuti. Ipotesi remota, che tuttavia gli inquirenti non si sentono ancora di escludere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino