Aggredita nella sua boutique a Baronissi, 30enne a giudizio immediato

Dopo una decina di giorni circa dai fatti, il Gip del tribunale di Nocera Inferiore applicò una misura di sicurezza con libertà vigilata per il ragazzo, già destinatario di un Tso

La zona dell'aggressione
Picchiata con violenza all’esterno del suo negozio, il 30enne che l’8 dicembre scorso si rese protagonista di una brutale aggressione a danno di una ragazza di 35...

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Picchiata con violenza all’esterno del suo negozio, il 30enne che l’8 dicembre scorso si rese protagonista di una brutale aggressione a danno di una ragazza di 35 anni, a Baronissi, ora finisce a processo. La Procura di Nocera Inferiore ha ottenuto per l’imputato il giudizio immediato. Il giovane è difeso dal legale Carmelina Maiorino. Per lui le accuse sono di stalking e lesioni aggravate.

Dopo una decina di giorni circa dai fatti, il Gip del tribunale di Nocera Inferiore applicò una misura di sicurezza con libertà vigilata per il ragazzo, già destinatario di un Tso, a corredo di una documentazione sanitaria che riferiva di una patologia cronica di cui il ragazzo sarebbe affetto, risalente nel tempo. Quel giorno, la vittima fu aggredita mentre tornava presso l’attività commerciale, dopo un passaggio al bar. L’uomo l’aveva colta di sorpresa, scaraventandola con la testa sulla porta del negozio, per poi prenderla ripetutamente a pugni al volto. A liberarla erano state diverse persone, che avevano bloccato e allontanato con fatica l’uomo. Ricoverata in ospedale, la vittima aveva rimediato contusioni multiple alla testa, una grave ferita all’occhio, oltre a diverse escoriazioni. Venticinque i giorni di prognosi.

Stando alle indagini, dal 2021 fino al giorno dell’aggressione, l’imputato avrebbe tormentato e minacciato più volte di morte la ragazza, piazzandosi nei pressi del suo negozio e incolpandola del fatto che si trovasse in cura, in ragione di quel trattamento sanitario obbligatorio a cui aveva dovuto sottoporsi in passato. Attraverso una serie di esternazioni, la incolpava di averle messo «le trappole e i droni in casa», al punto da farle temere per la propria incolumità.

Diversi giorni prima dell’aggressione, l’uomo aveva nuovamente minacciato di morte la donna - assistita dal legale Luigia Di Mauro - dopo averla salutata con apparente tranquillità. La circostanza era stata segnalata ai carabinieri, che avevano raggiunto il 30enne in casa, trovandolo in forte stato confusionale.
 

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Il Mattino