Concorso La Fenice sfida alla disabilità

Concorso La Fenice sfida alla disabilità
«Superare le barriere, non solo architettoniche, ma soprattutto mentali per dimostrare agli altri, ma prima di tutto a noi stessi che nonostante i nostri limiti fisici...

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«Superare le barriere, non solo architettoniche, ma soprattutto mentali per dimostrare agli altri, ma prima di tutto a noi stessi che nonostante i nostri limiti fisici abbiamo la forza e la voglia di metterci in gioco». È questo il significato del nuovo progetto, a cui sta lavorando Monica Pisapia, modella e mamma 34enne, da quindici anni, su una sedia a rotella, a seguito di incidente stradale, avvenuto sulla litoranea, all’altezza di Pontecagnano, all’epoca fidanzato. 


In queste settimane Monica è impegnatissima per l’organizzazione del primo concorso Miss e Mister Fenice, aperto a donne ed uomini dai 16 fino a 50 anni. «È la prima volta di questo concorso che abbraccia diverse di età dai giovanissimi fino agli over - spiega -. È rivolto a persone su carrozzella che quotidianamente si scontrano con gli ostacoli delle barriere architettoniche». Monica, insieme a Daniela D’Ambrosio e Ettore Dimitroff sta raccogliendo le iscrizioni attraverso i propri profili facebook e la pagina dedicata al concorso: «Per me è una vera e propria gioia, il concorso si terrà a Caserta e verrà trasmesso da Telemia perchè mi ha permesso di conoscere tante persone anche 50enni che hanno la voglia e la forza di mettersi in gioco. Questa è la dimostrazione che nonostante i nostri limiti fisici, abbiamo una marcia in più che ci permette di affrontare sempre nuove sfide». 


Ma non è l’unico progetto, a cui la modella cavese sta lavorando: «Ho pensato anche ad una sfilata a Cava, nella mia città. Stiamo vedendo con il Comune di trovare gli spazi adatti. Sarà aperta a tutti i ragazzi e gli over, portatori e portatrici di disabilità. L’evento dovrebbe tenersi ad aprile, ma la data sarà fissataa gennaio». La modella e mamma cavese è un vero e proprio vulcano di idee: «Le persone che sto conoscendo in queste settimane mi dando una gioia ed una forza incredibile: sono fonte di ottimismo». Qualche mese fa alcuni cittadini cavesi avevano lanciato una raccolta per permettere a Monica di acquistare un esoscheletro, un’apparecchiatura costosissima (circa45mila euro usata) che le consentirebbe di camminare. Al momento, però, non ci sono state donazioni. «Purtroppo l’apparecchiatura nuova costa 70mila euro, usata 45. È comunque una somma altissima. Ringrazio chi ha promosso la raccolta. Sebbene al momento non ci sono state donazioni, io non mollo. Il mio sogno di poter acquistare l’esoscheletro e camminare resta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino